Hadi Matar, l’uomo che accoltellò Salman Rushdie nel 2022, è stato incriminato negli Stati Uniti per terrorismo
Hadi Matar, l’uomo che nel 2022 accoltellò e ferì gravemente il noto scrittore Salman Rushdie durante un evento nello stato di New York, è stato incriminato in un tribunale federale con tre capi d’accusa legati al terrorismo. In base ai documenti depositati mercoledì in un tribunale di Buffalo, Matar è accusato di tre capi d’accusa relativi ad atti terroristici e al tentativo di «fornire sostegno materiale a un’organizzazione terroristica straniera», e in particolare Hezbollah, il potente gruppo paramilitare libanese sostenuto dall’Iran. I documenti non forniscono dettagli precisi sui legami tra Matar e Hezbollah, ma fanno riferimento a un periodo compreso tra il settembre del 2020 e il 12 agosto del 2022, il giorno dell’attentato.
Rushdie ha 77 anni, è uno degli scrittori più acclamati e influenti al mondo e in seguito all’attacco durante una conferenza a Chautauqua, vicino a New York, perse la vista dall’occhio destro e parzialmente l’uso della mano sinistra. Matar, 26 anni, originario del New Jersey, fu subito arrestato e rinviato a giudizio da un tribunale statale per aggressione aggravata e tentato omicidio, e da allora è in custodia cautelare in attesa del processo.
In un’intervista data al New York Post dal carcere pochi giorni dopo l’attacco, aveva detto che Rushdie «non [gli] piaceva molto» perché aveva «attaccato l’Islam» ed era «in malafede»: dal 1989 per quasi dieci anni lo scrittore era stato costretto a vivere sotto la protezione del governo britannico a causa della condanna a morte emessa contro di lui per i Versi satanici, il suo romanzo del 1988 che secondo le autorità religiose iraniane aveva offeso la religione islamica.
Matar si è sempre detto non colpevole delle accuse di aggressione aggravata e tentato omicidio, e poche settimane fa aveva rifiutato un’offerta della procura, che gli aveva promesso una sentenza più breve se si fosse dichiarato colpevole di quelle accuse e di un altro capo d’accusa legato al terrorismo a livello federale. Adesso il caso federale e quello statale seguiranno due iter separati. Il processo per le prime accuse comincerà il prossimo 15 ottobre con la selezione della giuria: se giudicato colpevole dei reati federali per terrorismo, invece, rischia il carcere a vita.
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