Un attacco ucraino con droni ha danneggiato una centrale elettrica nella regione russa di Rostov

Un incendio in una raffineria russa, a inizio giugno (Russian Emergency Ministry Press Service via AP)
Un incendio in una raffineria russa, a inizio giugno (Russian Emergency Ministry Press Service via AP)

Nella notte tra giovedì e venerdì l’Ucraina ha compiuto diversi attacchi con i droni contro varie regioni meridionali della Russia vicine al confine. Il ministero della Difesa russo ha detto di averne abbattuti 87, di cui 70 solo nella regione di Rostov, sei in quella di Voronezh, sei in quella di Kursk, due nella regione di Belgorod, due in quella di Volgograd e uno nei territori occupati della Crimea. Il governatore della regione di Rostov ha detto che comunque alcuni droni sono riusciti a passare e hanno colpito la città di Morozovsk, il capoluogo della regione: è stata danneggiata una centrale elettrica, dove si è sviluppato un incendio, e parte della zona è rimasta senza corrente.

Da mesi sia la Russia che l’Ucraina hanno intensificato i loro attacchi contro le rispettive infrastrutture energetiche, allo scopo di danneggiarle gravemente e creare danni importanti a quelle strategiche, per la cui riparazione servirà tempo. Quelli contro le raffinerie russe, in particolare, sono diventati più frequenti negli ultimi mesi.

– Ascolta Globo: La democrazia dei droni, con Mauro Gilli