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  • Giovedì 23 maggio 2024

Il Kirghizistan ha paura di perdere il business degli studenti stranieri

Sono quasi 30mila ogni anno, per lo più nelle facoltà di medicina: prezzi bassi e una buona tradizione li attirano soprattutto da India e Pakistan, ora alcuni episodi di violenza potrebbero allontanarli

I documenti di studenti di medicina pachistani in Kirghizistan (EPA/FAYYAZ AHMAD)
I documenti di studenti di medicina pachistani in Kirghizistan (EPA/FAYYAZ AHMAD)
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Il Kirghizistan è un paese dell’Asia centrale, indipendente dall’Unione Sovietica dal 1991, a maggioranza musulmana: era noto per una grande tradizione nell’allevamento dei cavalli, ed è dipendente economicamente dall’estrazione di oro, carbone e uranio. Da una decina d’anni, e ancora di più dopo la pandemia, ha sviluppato però una nuova fonte di entrate: ospitare studenti stranieri. Le università del Kirghizistan sono diventate una destinazione ricercata da migliaia di studenti asiatici, soprattutto in medicina, ma la buona reputazione costruita in questi anni rischia di essere compromessa da alcuni episodi di violenza.

La scorsa settimana una folla di circa 700 giovani kirghizi ha preso d’assalto una residenza universitaria a Bishkek, la capitale, dove vivono altrettanti studenti, per lo più pachistani e indiani. Quella che è stata descritta come una “spedizione punitiva” ha causato circa 30 feriti e un certo panico fra i familiari degli studenti stranieri, favorito anche dalle molte notizie false circolate intorno all’accaduto (si è diffusa anche la notizia che ci fossero tre morti). La folla ha assaltato la residenza studentesca dopo che da alcuni giorni si ripetevano scontri fra giovani locali e studenti egiziani, apparentemente nati durante una manifestazione di protesta contro la guerra in corso a Gaza. Uno degli scontri era stato ripreso ed era molto circolato sui social: non è chiaro perché l’obiettivo siano diventati i cittadini pachistani e indiani.

Nei giorni successivi alcune centinaia di studenti dei due paesi sono rientrati precipitosamente in patria, lasciando il Kirghizistan. Le ambasciate indiane e pachistane sono intervenute, e il governo kirghizo si è sforzato molto di rassicurare tutti.

Studentesse di medicina in Pakistan (AP Photo/Fareed Khan)

Oggi il Kirghizistan ospita 28.800 studenti stranieri nelle università in lingua inglese, quelle con le rette più alte. Sono per lo più scuole di medicina e come detto sono molto popolari soprattutto in India e Pakistan (24mila studenti vengono dai due paesi del subcontinente indiano), ma anche in Bangladesh e in alcuni paesi mediorientali e africani. Ad essere attrattive sono la tradizione scolastica sovietica, piuttosto buona soprattutto in campo medico, la facilità di ottenere un visto di studio e le rette molto basse, inferiori non solo a quelle europee e nordamericane, ma anche a quelle degli stessi Pakistan e India.

Gli studenti stranieri pagano meno di 3.000 euro l’anno e completano un ciclo di studi con 14-18mila euro: in Pakistan gli stessi corsi costerebbero fra i 28 e i 32mila euro. Negli ultimi dieci anni gli studenti stranieri sono notevolmente aumentati: ai quasi 30mila delle università in lingua inglese ne vanno aggiunti 60mila provenienti dalle altre repubbliche ex sovietiche, che seguono corsi in russo, ancora più economici. Nel 2013, secondo cifre ufficiali, gli studenti stranieri, ex sovietici e non, erano poco più di 11mila.

Il viceministro all’Educazione Rasul Abazbek uulu, uno degli esponenti del governo intervenuti sulla questione, ha detto che l’indotto generato dagli studenti (che comprende affitti, ristoranti, trasporti) vale fra i 150 e i 180 milioni di euro l’anno. Una delle università più grandi, la Kyrgyz-Turkish Manas, era stata creata già alla fine degli anni Novanta in collaborazione con il governo turco.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l’ex presidente kirghizo Sooronbay Jeenbekov ricevono una laurea ad honorem dall’università Manas di Bishkek nel 2018 (Presidential Press Service via AP, Pool)

Il caso del Kirghizistan non è isolato: anche altri paesi dell’Asia centrale, come Kazakistan, Tajikistan e Uzbekistan, hanno iniziato a ospitare studenti stranieri. India e Pakistan hanno un gran numero di studenti all’estero, anche per ragioni demografiche (hanno una popolazione ampia e mediamente giovane): in particolare sono numerosi gli studenti di medicina, perché i professionisti di questo settore sono molto ricercati e ben retribuiti nei rispettivi paesi.

Il Kirghizistan non è un paese democratico: il presidente Sadyr Japarov governa con sempre maggiori poteri e restringendo sempre di più le libertà democratiche e la possibilità di fare opposizione. Finora però lo status degli studenti stranieri non era stato messo in pericolo, anche perché lo stesso governo era stato attento a mantenerlo privilegiato e protetto.