In Spagna è stata riaperta l’inchiesta sulle intercettazioni dei politici tramite lo “spyware” Pegasus

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez (AP Photo/Darko Bandic)

Martedì l’Audiencia Nacional, tribunale spagnolo con sede a Madrid, ha annunciato di aver riaperto l’inchiesta sulle intercettazioni effettuate ai danni di alcuni politici spagnoli, tra cui il primo ministro socialista Pedro Sánchez, tramite lo “spyware” Pegasus: è un software prodotto dalla controversa azienda israeliana NSO che ufficialmente viene venduto soltanto ai governi o ad agenzie governative di intelligence per l’intercettazione di terroristi e criminali.

Nel 2021 un’indagine a cui avevano partecipato molti giornali internazionali aveva rivelato che Pegasus era stato utilizzato per intercettare migliaia di persone in più di 50 paesi, tra cui politici, attivisti e giornalisti. Nel 2022 anche il governo spagnolo aveva detto di essere stato intercettato, ma non aveva detto chi sospettava ci potesse essere dietro l’operazione, e aveva escluso che fosse opera di agenzie statali come il Centro Nacional de Inteligencia (CNI), l’agenzia di intelligence spagnola che ufficialmente è l’unica nel paese ad avere a disposizione il programma Pegasus. L’inchiesta però era stata archiviata provvisoriamente in mancanza della collaborazione del governo israeliano per indagare più a fondo sull’azienda NSO.

Ora l’Audiencia Nacional ha detto di aver riaperto l’inchiesta, dopo aver ricevuto una richiesta di collaborare a un’indagine simile da parte della Francia. Il giudice dell’Audiencia Nacional, José Luis Calama, ha detto martedì che c’è motivo di credere che le nuove informazioni fornite dalla Francia possano «permettere alle indagini di andare avanti».