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  • Venerdì 19 aprile 2024

Ci piace festeggiare così

Una risposta a una domanda che riceviamo spesso, per raccontare dove è arrivato il Post dopo 14 anni di cose fatte

Non ci sono ancora state torte, in verità, per questo compleanno del Post. Ma grazie per gli auguri. (George Marks/Retrofile/Getty Images)
Non ci sono ancora state torte, in verità, per questo compleanno del Post. Ma grazie per gli auguri. (George Marks/Retrofile/Getty Images)
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Venerdì il Post compie 14 anni, la storia l’abbiamo raccontata forse 14 volte, a questo punto. Oltre a rallegrarci con chi ha partecipato e partecipa alla storia – per 14 anni o anche solo da qualche mese – e invece di ripetere le tante cose che abbiamo fatto insieme e che stiamo facendo, per questa volta abbiamo pensato di rispondere a una delle curiosità su quello che per alcuni lettori non stiamo facendo ancora abbastanza.

Più il Post diventa rilevante nel rapporto delle persone con l’informazione, e più – comprensibilmente – capita di desiderare che completi ulteriormente la sua offerta. E negli ultimi tempi ci è successo di ricevere più di una volta la stessa richiesta da parte di persone che si dicevano tentate di abbonarsi al Post: e una risposta può interessare anche altri e altre. A noi poi è utile parlare delle cose che facciamo e perché le facciamo: festeggiamo così.

Il Post è molto cresciuto in questi anni, grazie al contributo di abbonati e abbonate che ha permesso di aggiungere progetti, di produrre più articoli e podcast e newsletter ed eventi pubblici, di seguire più notizie, di lavorare in maniera più approfondita ad alcune storie. E malgrado ci siano molti lettori ed ascoltatori che gentilmente ci raccontano che per loro il Post è diventato il principale mezzo di informazione e conoscenza dell’attualità, altre volte riceviamo richieste di aumentare ancora di più la nostra copertura dell’attualità più stretta e immediata, che viene messa a paragone con quella delle grandi testate e redazioni tradizionali: “Come mai ci sono notizie che ricevo ancora da altri siti prima che da voi?”.

E le risposte ci sono, e sono diverse, e su alcune facciamo delle riflessioni da tempo.
Una risposta è che molte delle notizie che tutti riceviamo continuamente attraverso notifiche e condivisioni, e che si rimpiazzano l’una con l’altra sulle homepage dei siti di news, sono delle “notizie” che il Post sceglie da sempre di non seguire: non vi suoni la volpe e l’uva, su quello che non riusciamo a fare ci arriviamo tra poco. Ma un buon lavoro di informazione, crediamo, è anche un lavoro di selezione e di attribuzione di priorità e interessi. Ricostruire una gerarchia di valori dell’informazione, e attenuare la tendenza – alimentata dai social network – a considerare tutto ugualmente importante, è un obiettivo che il Post si è dato da quando lo faceva più per necessità che per virtù. Ci saranno sempre “notizie” che il Post non avrà.

Una seconda risposta è che il Post si cura di verificare le notizie che diffonde, e questo ha sempre bisogno di tempo: può essere un minuto, o un’ora, o mezza giornata, ma garantisce – quando non facciamo sbagli, e a volte ne facciamo – che dopo quel minuto, quell’ora o quella mezza giornata la notizia che leggete sul Post sia corretta, il virgolettato in questione sia quello vero, i fatti siano confermati. Ma non abbiamo nessun orgoglio di lentezza, e non è vero che “non vogliamo arrivare primi”: vogliamo arrivare primi o tra i primi – e non di rado arriviamo tra i primi – perché riconosciamo che essere informati tempestivamente sulle cose abbia un’importanza. Ma se quelle cose non sono vere, la fiducia di chi legge si perde, e questo è già successo rispetto a molta parte dell’informazione giornalistica generale.

La terza risposta, infine, riguarda banalmente una questione di forze e di risorse: il Post è cresciuto e fa più cose, offre più informazioni anche sull’attualità, ma ha una redazione che è ancora molto meno grande di quelle delle testate tradizionali, ed è una redazione impegnata a usare il tempo per fare le cose in modo accurato e affidabile. Facciamo del nostro meglio, e dare completezza al nostro ruolo è una priorità: e le persone abbonate al Post lo stanno permettendo sempre di più. Crescono ogni giorno, e cresce ogni giorno grazie a loro questa completezza.

Tutto per dire che sarete benvenuti sia se perdonerete che non arriviamo su tutto prima di tutti, sia se aiuterete a farci arrivare su più cose e più tempestivamente, unendovi a chi già partecipa a questo progetto con un abbonamento al Post (o regalando il Post, per coinvolgere in questo progetto una persona in più). E in ogni caso, ci interessa sempre condividere con chi ci legge come funzionano le cose e quello che impariamo. Ci piace proprio, a dirla tutta.

Vedrete che per i 28 anni del Post avremo fatto altri progressi: forse daremo le notizie prima che avvengano.
Questi 14 sono andati molto bene. E grazie.

Tag: Il Post