Dopo una sospensione di sei mesi gli Stati Uniti reintrodurranno le sanzioni sul petrolio del Venezuela

Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro (AP Photo/Matias Delacroix)
Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro (AP Photo/Matias Delacroix)

Gli Stati Uniti reintrodurranno alcune delle sanzioni economiche al Venezuela perché anche le prossime elezioni presidenziali di luglio con ogni probabilità non saranno democratiche. A ottobre gli Stati Uniti ne avevano sospese alcune per sei mesi, tra cui quelle più punitive su petrolio e gas naturale, proprio perché il presidente venezuelano Nicolás Maduro e il capo delle opposizioni avevano trovato un accordo per organizzare nuove elezioni e avevano accettato alcune condizioni per renderle più libere. L’accordo era anche volto a sbloccare le pesanti sanzioni imposte dagli Stati Uniti che duravano dai tempi dell’amministrazione di Donald Trump.

Ora le sanzioni sono state reintrodotte. Maduro cerca la rielezione, nonostante sia assai impopolare dopo essere in carica da 11 anni e soprattutto dopo la sua rielezione del 2018 che fu molto contestata e favorita da brogli: non sembra voler permettere nemmeno in questa occasione una reale competizione democratica.

Non è chiaro chi potrà opporsi al presidente uscente: María Corina Machado è la leader delle opposizioni, sta facendo una campagna elettorale in giro per il paese, ma non potrà essere candidata. Una sentenza molto contestata le ha vietato di ricoprire incarichi pubblici per 15 anni: secondo le opposizioni e molti osservatori internazionali, è frutto di un processo motivato politicamente.

– Leggi anche: Anche le prossime elezioni in Venezuela non saranno democratiche