Un tribunale argentino ha attribuito all’Iran la responsabilità di un attentato del 1994, il più grave nella storia del paese

una folla di persone con le foto delle vittime
Una commemorazione delle vittime dell'attentato (AP Photo/Victor R. Caivano)

Giovedì sera la Camera federale di cassazione penale, uno dei più importanti tribunali argentini, ha emesso una sentenza che attribuisce all’Iran la responsabilità di un grave attentato del 1994 a Buenos Aires. Secondo la sentenza l’attacco, che fu eseguito da uomini dell’organizzazione radicale sciita libanese Hezbollah, fu organizzato all’interno di un «disegno politico e strategico» dell’Iran, alleato e finanziatore di Hezbollah. Nell’attacco, in cui vennero fatte esplodere delle bombe sotto alla sede dell’Associazione Israele-Argentina, un centro culturale ebraico, furono uccise 85 persone e ne furono ferite oltre 300: è il più grave attentato della storia argentina.

La Camera di cassazione ha definito l’Iran uno “stato terrorista” e ha parlato dell’attentato come di un crimine contro l’umanità. La prima decisione permette alle persone coinvolte e ai loro familiari di chiedere riparazioni all’Iran tramite i tribunali internazionali. La seconda impedisce al reato di essere prescritto e permette di perseguire i responsabili dell’attentato in qualsiasi paese, dato che viene sottoposto alla giurisdizione universale.

Le indagini sono state a lungo ritardate: a un certo punto l’ex presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner era stata indagata per il suo presunto ruolo nell’insabbiamento dell’indagine.