• Sport
  • Venerdì 12 aprile 2024

L’Atalanta l’ha fatto di nuovo

Ha vinto clamorosamente 3-0 contro il Liverpool in trasferta nei quarti di finale di Europa League, ma non era la prima volta e soprattutto non è un caso

I giocatori dell'Atalanta festeggiano la vittoria davanti al settore ospiti di Anfield, a Liverpool (AP Photo/Jon Super)
I giocatori dell'Atalanta festeggiano la vittoria davanti al settore ospiti di Anfield, a Liverpool (AP Photo/Jon Super)
Caricamento player

Giovedì sera l’Atalanta ha vinto 3-0 in casa del Liverpool nell’andata dei quarti di finale di Europa League, la seconda competizione europea per club, grazie alla doppietta dell’attaccante Gianluca Scamacca e al gol del centrocampista croato Mario Pašalić. È un risultato notevole, perché il Liverpool è una delle squadre più forti d’Europa, primo a pari merito nel campionato inglese, e non perdeva in casa da 26 partite. L’Atalanta (la squadra della città di Bergamo) aveva giocato un’altra volta ad Anfield, lo stadio del Liverpool che per via del tifo molto partecipato è da sempre considerato uno dei punti di forza della squadra inglese: anche quella volta aveva vinto (2-0, il 25 novembre 2020 nella fase a gironi della Champions League, la più importante coppa europea). Solo tre squadre sono riuscite a vincere per due volte in casa del Liverpool nelle competizioni europee: prima ci erano riuscite le spagnole Barcellona e Real Madrid, due delle squadre più forti di sempre.

Gian Piero Gasperini, 66 anni, allena l’Atalanta dal 2016 e da quel momento l’ha trasformata da squadra provinciale il cui obiettivo era la salvezza (cioè cercare di non retrocedere in Serie B) a squadra europea che gioca un calcio moderno e può vincere contro avversarie molto più prestigiose. In questi anni l’Atalanta ha continuato a evolversi ed è riuscita a rimanere sempre competitiva pur cambiando molti giocatori, grazie alle idee brillanti del suo allenatore e della dirigenza.

La formazione che vinse ad Anfield nel 2020 e quella che ha vinto giovedì sera hanno in comune solamente due giocatori: l’olandese Marten de Roon e l’albanese Berat Djimsiti. Nel novembre 2020 segnarono Josip Ilicic e Robin Gosens, e giocò una gran partita l’argentino Papu Gómez, tutti calciatori che hanno dato il loro meglio con Gasperini come allenatore, e che poi non si sono più ripetuti agli stessi livelli. Anche grazie a quella vittoria l’Atalanta riuscì a passare il girone di Champions League, venendo poi eliminata agli ottavi di finale dal Real Madrid, nel successivo febbraio del 2021. L’Atalanta col tempo è cambiata molto, anche nel modo di giocare, ma ha mantenuto gli stessi principi: l’aggressività, l’intensità e un certo coraggio, nel senso che gioca in modo ambizioso sia con squadre di livello inferiore al suo, sia con squadre teoricamente molto superiori.

L’Atalanta di Gasperini non è mai stata tra le prime squadre per disponibilità economica, né in Europa né in Italia: oggi ha l’ottavo monte ingaggi della Serie A, cioè ci sono sette squadre italiane che spendono più di lei per gli stipendi dei giocatori. Eppure dal 2016 a oggi è arrivata per tre volte terza in classifica, nel 2022 e nel 2024 è arrivata ai quarti di finale di Europa League e nel 2020 addirittura ai quarti di finale di Champions League.

Quell’anno, dopo aver vinto per due volte contro il Valencia agli ottavi di finale (4-1 in casa, 4-3 in Spagna), andò vicinissima a qualificarsi alle semifinali. Contro il Paris Saint-Germain che aveva alcuni dei giocatori più forti al mondo, come il francese Kylian Mbappé e il brasiliano Neymar, perse in un quarto di finale che si giocò in una sola partita in campo neutro, un’eccezionalità dovuta al periodo immediatamente successivo al lockdown per la pandemia da coronavirus. Era stata in vantaggio fino al novantesimo minuto, poi subì due gol in pochissimo tempo e venne eliminata.

Gian Piero Gasperini, 66 anni, allena l’Atalanta dal 2016 (Emilio Andreoli/Getty Images)

Giovedì 18 aprile l’Atalanta giocherà a Bergamo per difendere il vantaggio di 3 gol guadagnato a Liverpool e cercare di qualificarsi per la semifinale: sarebbe la seconda semifinale europea della sua storia, dopo quella del 1988 in Coppa delle Coppe, un vecchio trofeo in cui si affrontavano le vincitrici delle coppe nazionali. La squadra di Gasperini è anche in semifinale di Coppa Italia, dove ha perso l’andata per 1-0 sul campo della Fiorentina.

In questi otto anni l’Atalanta non ha ancora vinto un trofeo (perse due volte la finale di Coppa Italia), eppure è diventata un modello virtuoso per il suo modo di fare calcio, basato sull’idea di essere sostenibili a livello economico ma, allo stesso tempo, di acquistare giocatori che siano funzionali al gioco del suo allenatore, provando a essere competitivi con le squadre più forti del campionato. Il resto lo ha fatto Gasperini, che ogni anno riesce a mettere i suoi calciatori nelle condizioni di rendere al meglio. La sua influenza è evidente soprattutto in Italia, dove molte squadre e allenatori in questi anni hanno cercato e cercano tuttora di ispirarsi all’Atalanta.

– Leggi anche: L’Atalanta è un esempio per la Serie A