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  • Giovedì 11 aprile 2024

L’ultima volta che Milan e Roma si giocarono qualcosa

Quasi vent'anni fa, il 2 maggio 2004, in una partita decisiva per lo Scudetto; stasera invece si affronteranno nei quarti di finale di Europa League

Un contrasto tra il difensore del Milan Alessandro Nesta e l'attaccante della Roma Francesco Totti (ANSA/MATTEO BAZZI)
Un contrasto tra il difensore del Milan Alessandro Nesta e l'attaccante della Roma Francesco Totti (ANSA/MATTEO BAZZI)
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Giovedì sera alle 21 si giocherà l’andata dei quarti di finale di Europa League e tra le partite in programma c’è quella tra il Milan e la Roma allo stadio San Siro (il ritorno, all’Olimpico di Roma, sarà giovedì 18 aprile). È la prima volta che Milan e Roma si affrontano in una partita europea: gli incroci tra squadre di una stessa nazione nelle competizioni internazionali sono consentiti solamente dai quarti di finale in poi, e non sono quindi molto frequenti.

L’Europa League è la seconda competizione europea per club più prestigiosa, e vincerla sarebbe un risultato importante sia per il Milan che per la Roma. Nessuna delle due squadre l’ha mai vinta nella sua storia, nemmeno nella sua versione precedente, che si chiamava Coppa Uefa. La Roma ha perso due volte in finale, l’ultima lo scorso anno contro il Siviglia, mentre il Milan storicamente ha giocato molte più volte la Champions League, la prima competizione europea per club (che ha vinto sette volte), e nelle occasioni in cui ha giocato Europa League o Coppa Uefa non è mai arrivato in finale.

Era da molto tempo che Milan e Roma non giocavano una partita così importante: l’ultima volta fu probabilmente vent’anni fa, il 2 maggio 2004. C’era in gioco lo Scudetto, perché a tre giornate dalla fine il Milan era primo in classifica e la Roma seconda, con sei punti in meno.

(ANSA/MATTEO BAZZI)

Il Milan era allenato da Carlo Ancelotti e aveva giocatori di altissimo livello, come Paolo Maldini, Alessandro Nesta, Andrea Pirlo, Clarence Seedorf e Andriy Shevchenko. L’anno prima aveva vinto la Champions League, la coppa europea più importante, battendo in finale la Juventus, e nell’estate del 2003 a quella squadra si era aggiunto il giovane e talentuoso trequartista brasiliano Ricardo Kakà (che nel 2007 avrebbe vinto il pallone d’oro, il massimo riconoscimento individuale per un giocatore).

Anche la Roma era una squadra molto forte: c’erano, tra gli altri, Walter Samuel, Emerson, Francesco Totti e Antonio Cassano. L’allenatore era Fabio Capello, che negli anni Novanta aveva vinto moltissimi trofei allenando proprio il Milan, e nel 2001 aveva guidato la Roma alla vittoria del terzo Scudetto della sua storia, diciott’anni dopo il precedente.

(ANSA/MATTEO BAZZI)

Per tutto il campionato le due squadre si erano contese il primo posto. A fine dicembre la Roma era prima in classifica, poi il Milan l’aveva sorpassata nei mesi successivi, anche grazie alla vittoria nello scontro diretto dell’Olimpico, il 6 gennaio 2004: 2-1 con una doppietta dell’attaccante ucraino Andriy Shevchenko, il giocatore che segnò più gol in quel campionato (24).

Si arrivò alla partita del 2 maggio di San Siro con entrambe le squadre che ancora potevano vincere il campionato: al Milan serviva una vittoria per vincere matematicamente lo Scudetto, mentre se la Roma avesse vinto si sarebbe portata a soli tre punti di distacco, con ancora due giornate da giocare. La partita era molto importante perché è raro che le prime due squadre in campionato arrivino a giocarsi il titolo nel finale di stagione in uno scontro diretto. Il telecronista di Sky Fabio Caressa infatti la presentò definendola «la partita più importante forse degli ultimi dieci anni in campionato, forse in diretta tv una delle più importanti di sempre».

Era molto attesa anche perché fin lì Milan e Roma erano state le più spettacolari ed efficaci del campionato: «Le due squadre che hanno messo insieme più numeri da record, Totti e Sheva, Cassano e Kakà, le migliori difese, i migliori attacchi», disse sempre Caressa prima dell’inizio.

Come all’andata, fu Shevchenko a decidere la partita, con un gol di testa su assist di Kakà al secondo minuto. Alla fine del 2004 l’attaccante ucraino avrebbe poi vinto il Pallone d’Oro, cioè il premio che all’epoca veniva assegnato al miglior giocatore dell’anno in Europa (dal 2007 al migliore al mondo). Le squadre giocarono una partita molto intensa ed equilibrata, ma non ci furono altri gol, e alla fine il Milan poté festeggiare nel suo stadio la vittoria del diciassettesimo Scudetto della sua storia.

I giocatori del Milan festeggiano con Carlo Ancelotti: fu il suo primo campionato vinto da allenatore (ANSA/MATTEO BAZZI)

Fu il primo vinto con Ancelotti come allenatore, e anche l’ultimo: il Milan di Ancelotti ottenne infatti i suoi migliori risultati in Europa, vincendo per due volte la Champions League (su tre finali raggiunte in cinque anni, tra il 2003 e il 2007). Nei successivi vent’anni, il Milan avrebbe vinto per altre due volte il campionato, nel 2011 con Massimiliano Allegri come allenatore, e nel 2022 con Stefano Pioli, l’attuale allenatore del Milan.

Per la Roma, invece, dopo il secondo posto del 2004 ne arrivarono addirittura altri sette: quattro dietro all’Inter, tra il 2006 e il 2010, e tre dietro alla Juventus, tra il 2014 e il 2017. Lo Scudetto del 2001 rimane tuttora l’ultimo vinto dalla Roma, mentre nel 2022 la squadra ha vinto il primo trofeo internazionale dopo cinquant’anni, la Conference League, terza competizione europea per importanza.