In Spagna sono stati perquisiti vari edifici legati alla Federcalcio nell’ambito di un’indagine per corruzione e riciclaggio

Giornalisti aspettano fuori dalla sede della Federazione calcistica spagnola durante una perquisizione (Gustavo Valiente/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Giornalisti aspettano fuori dalla sede della Federazione calcistica spagnola durante una perquisizione (Gustavo Valiente/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

Mercoledì la polizia spagnola ha perquisito più di dieci edifici, tra cui la sede della Federazione calcistica spagnola (RFEF) a Madrid e un’abitazione a Granada di proprietà del suo ex presidente, Luis Rubiales, nell’ambito di un’indagine per corruzione e riciclaggio relativa alla decisione di disputare la Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita. Almeno sette persone sono state arrestate, di cui cinque a Madrid e due a Granada, ma non sono state diffuse informazioni sulla loro identità. La Guardia Civil spagnola ha però detto ad Associated Press che Rubiales è indagato ma non è stato arrestato.

Nel 2019 la RFEF firmò un accordo da 120 milioni di euro con le autorità saudite per far disputare la Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita per almeno tre anni (negli ultimi anni lo hanno fatto anche altre federazioni calcistiche europee, compresa l’Italia). Dal 2022 le autorità spagnole stanno indagando su varie persone coinvolte nell’accordo,
tra cui Rubiales e l’ex giocatore del Barcellona Gerard Piqué, che secondo alcune intercettazioni avrebbero stretto accordi illeciti per milioni di euro. Entrambi hanno negato le accuse.

Negli ultimi mesi si è parlato di Rubiales soprattutto per le polemiche relative a un bacio non consensuale che diede alla calciatrice della Nazionale spagnola Jennifer Hermoso durante la premiazione degli ultimi Mondiali di calcio femminili, vinti proprio dalla Spagna. A causa delle critiche e delle pressioni ricevute, lo scorso settembre Rubiales si dimise dagli incarichi di vicepresidente della UEFA e da presidente della RFEF.