Un tribunale di Hong Kong ha condannato 12 attivisti pro-democrazia con pene tra i 4 e i 7 anni di carcere

Manifestanti provano a rompere le vetrate della sede del Consiglio legislativo di Hong Kong, il 1° luglio del 2019 (AP Photo/Vincent Yu)
Manifestanti provano a rompere le vetrate della sede del Consiglio legislativo di Hong Kong, il 1° luglio del 2019 (AP Photo/Vincent Yu)

Sabato un tribunale di Hong Kong, in Cina, ha condannato con pene tra i 4 e i 7 anni di carcere 12 attivisti pro-democrazia che avevano partecipato all’assalto alla sede del Consiglio legislativo, nel 2019.

Prima dell’annuncio delle condanne alcuni attivisti che nel corso del processo si erano dichiarati colpevoli hanno tenuto dei discorsi a favore della democrazia: «Il crimine realmente commesso dai manifestanti è stato ricercare la democrazia, la libertà di pensiero e di azione», ha detto Althea Suen, l’ex presidente del corpo studentesco dell’Università di Hong Kong, che è stata condannata a 4 anni 9 mesi di carcere.

Nell’estate del 2019 a Hong Kong ci furono molte proteste in opposizione a una legge proposta dall’allora governatrice locale Carrie Lam, che avrebbe consentito l’estradizione degli abitanti di Hong Kong in Cina per alcuni reati gravi come omicidio e stupro. Gli oppositori consideravano la legge un’apertura a un maggiore controllo della Cina sul sistema giudiziario di Hong Kong, che in futuro avrebbe facilitato la repressione del dissenso politico. Il 1° luglio, il giorno in cui si commemora il trasferimento della sovranità di Hong Kong dal Regno Unito alla Cina, migliaia di persone parteciparono a una manifestazione. L’evento fu in gran parte pacifico, ma un gruppetto di giovani mascherati si avvicinò alla sede del Consiglio legislativo e riuscì a entrare rompendo le porte di vetro dell’edificio con aste e carrelli di metallo. I manifestanti scrissero slogan anti-cinesi sulle pareti del Consiglio e occuparono l’aula per tre ore, fino a quando furono sgomberati dalla polizia.