La colossale statua ricostruita nella Valle dei Templi, in Sicilia

Faceva parte del tempio di Zeus olimpio ed è alta quasi 8 metri: ora sarà esposta vicino al suo ingresso

(Agenzia_Ansa/X)
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Giovedì nella Valle dei Templi di Agrigento, in Sicilia, è stata mostrata al pubblico per la prima volta la ricostruzione di una statua dalle dimensioni imponenti che un tempo faceva parte del tempio greco di Zeus olimpio: è alta 7,7 metri e tecnicamente è un telamone, ovvero una statua maschile che sorregge una struttura, un po’ come fosse una colonna scolpita.

Anticamente sul tempio di Zeus c’erano alcune decine di statue del genere, ma sono tutte finite in pezzi con la sua distruzione. Una di queste era stata ricostruita durante ricerche precedenti e conservata in un museo locale: ora usando in parte blocchi originali ne è stata ricostruita un’altra, che è stata eretta su una struttura di acciaio ed esposta appena fuori dalle rovine del tempio.

I telamoni (la controparte maschile delle più note cariatidi, a volte chiamati anche atlanti) sono una delle particolarità principali del tempio di Zeus, che a differenza di altri templi vicini è completamente in rovina. Si stima che in totale ce ne fossero 38, inseriti negli spazi fra una colonna e l’altra: con circa 7,7 metri di altezza, al tempo della loro creazione erano fra le statue più grandi di tutta l’arte greca.

La loro presenza fu identificata per la prima volta nell’Ottocento dall’architetto inglese Charles R. Cockerell, mentre altri furono ritrovati durante campagne di scavo nel 1920. Il telamone presentato questa settimana è composto da pezzi trovati durante le indagini condotte dall’Istituto archeologico germanico di Roma a partire dal 2004.

Il tempio di Zeus olimpio fu commissionato attorno al 480 a.C. per celebrare una vittoria militare, ma non fu mai completato: la sua costruzione fu interrotta circa 70 anni dopo, questa volta a causa di una sconfitta. Si trova nella Valle dei Templi, un complesso monumentale che faceva parte dell’antica città di Akragas, accanto all’attuale Agrigento. Fra le altre cose include le rovine di sette templi ed è considerato dall’UNESCO un patrimonio dell’umanità. Nei secoli venne danneggiato da diversi terremoti e nel Settecento dalle rovine furono anche prelevate pietre per la costruzione di nuovi edifici di Agrigento e Porto Empedocle.

Ai tempi della costruzione del tempio la Sicilia era pienamente inserita nell’area culturale greca, di cui subiva le enormi influenze culturali e architettoniche. Il tempio di Zeus è considerato uno dei più grandi templi dorici mai costruiti. Lo stile dorico (lo stesso del Partenone, fra gli altri) è uno dei tre in cui viene tradizionalmente divisa l’architettura greca antica, assieme agli stili ionico e corinzio: il dorico è il più antico, ed è caratterizzato da strutture relativamente tozze e imponenti.

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