La Guardia di Finanza ha sequestrato 250 milioni di euro a Tim per un’indagine su una presunta truffa nei servizi di telefonia

Il logo di Tim sull'esterno della sede Telecom di Corso Italia, Roma, 24 luglio 2017
(ANSA/ Alessandro Di Meo)

La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato in via preventiva circa 322 milioni di euro in conseguenza di un’indagine su una presunta grande truffa nei servizi di telefonia: la somma è stata sequestrata a un totale di sei società, tra cui la compagnia di telecomunicazioni Tim, che non risulta indagata, a cui sono stati sequestrati 248,9 milioni di euro. Le persone indagate sono più di 20, tra cui alcuni ex dipendenti di Tim. L’accusa contro di loro è di frode informatica.

Secondo l’accusa la truffa sarebbe avvenuta attraverso la vendita ai clienti di servizi di telefonia a valore aggiunto, i cosiddetti “servizi vas”: in particolare sarebbero stati sottratti soldi dal credito telefonico degli utenti tramite servizi a pagamento mai richiesti, come suonerie, giochi o meteo, a volte attivati semplicemente visitando una pagina web o consultando un’app con il proprio cellulare. Questo sistema avrebbe fatto guadagnare alle società diversi milioni di euro. Il sequestro preventivo nei confronti delle sei società è arrivato in conseguenza di un secondo filone di un’indagine che era stata avviata nel 2018, su un altro caso simile. Le altre cinque società hanno sede a Milano, Roma, Torino e Madrid, e secondo l’accusa avrebbero contribuito alla vendita dei servizi aggiuntivi a pagamento.