• Sport
  • Martedì 27 febbraio 2024

Il calcio a testa in giù

La rovesciata è il gesto eccezionale per eccellenza nel calcio che si gioca sull'erba, ma sulla sabbia è tutta un'altra cosa: per questo il regolamento del beach soccer la incentiva

Una rovesciata di Rodrigo del Brasile nella finale contro l'Italia (AP Photo/Christopher Pike)
Una rovesciata di Rodrigo del Brasile nella finale contro l'Italia (AP Photo/Christopher Pike)
Caricamento player

Domenica l’Italia ha perso 6-4 la finale del Campionato Mondiale di beach soccer, il calcio sulla sabbia, contro il Brasile, che ha vinto il sesto titolo della sua storia da quando la competizione è organizzata dalla FIFA, l’organizzazione che governa il calcio mondiale, cioè dal 2005. È la terza volta che la Nazionale italiana, allenata dal 2018 dall’ex giocatore di beach soccer Emiliano Del Duca, arriva in finale ai Mondiali: è un risultato comunque molto positivo, che dà seguito all’Europeo vinto lo scorso settembre in casa ad Alghero, in Sardegna.

Due dei sei gol fatti dal Brasile in finale sono stati segnati in rovesciata, un gesto tecnico che nel calcio sull’erba è raro ed estemporaneo, considerato un’assoluta eccezionalità, mentre nel beach soccer, sulla sabbia, fa abitualmente parte del gioco: al punto che è tutelato e incentivato dal regolamento. La rovesciata è un tiro al volo fatto di spalle alla porta, sollevando prima un piede da terra e poi colpendo il pallone con l’altro (per questo in inglese viene chiamata overhead kick oppure bicycle kick, perché le gambe del giocatore imitano in aria il movimento di una pedalata di bicicletta). Al momento dell’impatto con il pallone in una rovesciata il corpo di un giocatore solitamente è del tutto staccato dal terreno: un fatto che ne evidenzia la difficoltà e che contribuisce a rendere il gesto spettacolare per chi guarda. Perché il tiro sia efficace serve un mix di grande coordinazione, tecnica calcistica e atletismo.

Nel beach soccer, dove la palla rimbalza in maniera imprevedibile per via delle cunette formate dalla sabbia, spesso si gioca al volo, cioè senza far rimbalzare il pallone, e la rovesciata viene usata sia per tirare verso la porta avversaria sia, a volte, in difesa, per rilanciare via la palla. È un’azione talmente comune da entrare nelle statistiche di base che vengono mostrate a fine partita, insieme a quelle più abituali anche nel calcio sull’erba, come il numero di tiri e il possesso palla. Nella finale tra Italia e Brasile ci sono state in tutto 18 rovesciate, 8 del Brasile e 10 dell’Italia, che non ha segnato in questo modo ma ha creato il primo gol da una traversa presa proprio in rovesciata.

Una rovesciata del brasiliano Datinha intercettata di testa dall’italiano Tommaso Fazzini (AP Photo/Christopher Pike)

In tutto nel mondiale di beach soccer appena concluso, giocato negli Emirati Arabi Uniti, ci sono stati 38 gol in rovesciata sui 225 gol totali segnati in 32 partite: circa un gol ogni sei. La possibilità di fare acrobazie atterrando su una superficie più morbida è probabilmente la cosa che più di tutte rende il beach soccer uno sport spettacolare da guardare e divertente da giocare (chiunque giochi a calcio sulla spiaggia, a qualsiasi livello, prova abitualmente tiri al volo e rovesciate che non azzarderebbe su altri terreni).

I giocatori di beach soccer possono segnare un gol in rovesciata di prima, cioè calciando direttamente al volo sul passaggio di un compagno, oppure, come accade più spesso, dopo essersi sistemati la palla con uno stop di petto o alzandosela appositamente con dei palleggi al volo, di piede o di coscia.

Per favorire soprattutto quest’ultimo tipo di azione, la rovesciata viene considerata dal regolamento del beach soccer un’azione protetta: significa cioè che l’avversario non può contrastare attivamente il giocatore che, spalle alla porta, sta controllando la palla e si prepara a fare una rovesciata. L’unico modo per difendere una rovesciata, una volta che un giocatore sta palleggiando di spalle e si prepara a eseguirla, è intercettare la conclusione. Lo ha spiegato bene l’allenatore Matteo Marrucci in un recente approfondimento del FIFA’s Technical Study Group, in cui ha analizzato i vari modi di bloccare una rovesciata. Il principale consiste nell’arretrare di un passo mentre l’avversario si sta coordinando e saltare con il giusto tempismo, solitamente girandosi di schiena, cercando di occupare con il corpo il maggiore spazio possibile. Proteggere la possibilità di fare rovesciate nel regolamento significa per il beach soccer preservare ed esaltare una delle sue giocate più caratteristiche, se non la più caratteristica in assoluto, a garanzia dello spettacolo.

Una rovesciata dell’italiano Alessandro Remedi difesa a distanza dal brasiliano Catarino (AP Photo/Christopher Pike)

Nei quarti di finale contro Tahiti l’Italia ha rimontato uno svantaggio di due gol vincendo 5-2, anche grazie a due spettacolari gol in rovesciata di Marco Giordani e Alessandro Remedi, mentre nella partita dei gironi tra Tahiti e Argentina (finita 4-3) c’è stato il massimo di gol segnati in rovesciata: 4, di cui 3 di Tahiti.

L’attaccante della nazionale svizzera di beach soccer Dejan Stankovic, che in carriera ha fatto ben 47 gol ai Mondiali (è il secondo miglior marcatore di sempre della competizione), ha esaminato alcuni dei gol segnati in rovesciata nelle prime due giornate dei gironi di questi Mondiali. Secondo Stankovic le rovesciate più difficili, e quindi anche piuttosto rare, sono quelle in cui il giocatore invece che sollevare la gamba sopra la spalla corrispondente (per esempio la gamba destra sopra la spalla destra) porta la gamba sopra la spalla opposta, facendo una sorta di contorsione acrobatica per colpire il pallone: è una tecnica che rende la rovesciata ancora più complicata da difendere per gli avversari, perché è più difficile prevederne la direzione.

L’edizione del Campionato Mondiale appena terminata si sarebbe dovuta tenere in origine nel 2023 (i mondiali di beach soccer si svolgono ogni due anni, negli anni dispari), ma è stata posticipata al febbraio del 2024 per via di alcuni ritardi organizzativi. La prossima edizione, la 13esima organizzata dalla FIFA, si terrà dal primo all’11 maggio del 2025 alle Seychelles, uno stato insulare africano nell’Oceano Indiano. Sarà la prima volta in cui il mondiale di beach soccer si giocherà in Africa. L’Italia ha ospitato una volta il mondiale, nel 2011, ed è arrivata tre volte seconda: nel 2008, nel 2019 e appunto nel 2024.