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  • Lunedì 26 febbraio 2024

Non ci sono mai stati così tanti tir sulle autostrade italiane

Lo dice un documento di Autostrade per l'Italia pubblicato dal Sole 24 Ore che conferma l'importanza del trasporto su gomma delle merci

(ANSA / CIRO FUSCO)
(ANSA / CIRO FUSCO)
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Sabato Il Sole 24 Ore ha pubblicato il contenuto di un documento riservato di Autostrade per l’Italia (ASPI), la società pubblica che gestisce la maggior parte della rete autostradale italiana, riguardo all’andamento del traffico nell’ultimo anno. Secondo il documento nel 2023 c’è stato il record di sempre di mezzi pesanti che hanno circolato sulle autostrade italiane: il traffico dei tir  – acronimo della sigla francese “Transports Internationaux Routiers”, che include tutti i camion, gli autotreni e gli autoarticolati – è aumentato del 6 per cento rispetto al 2007, l’anno in cui ci fu un altro record di traffico di mezzi pesanti.

Nello specifico dal rapporto emerge che il tratto autostradale in cui c’è stato il maggior aumento del traffico dei tir è stata la A27 Venezia-Belluno (36,7 per cento di mezzi pesanti in più rispetto al 2007). Sull’autostrada A1 Bologna-Firenze nel 2023 il traffico dei tir è aumentato del 17,1 per cento rispetto al 2007; sull’A13 Bologna-Padova del 12,8 per cento, sull’A7 Genova-Serravalle dell’8,4 per cento e sulla Genova Pra-Alessandria del 12 per cento. ASPI ha detto che all’aumento del traffico ha contribuito anche il potenziamento di alcune tratte autostradali, come la Bologna-Firenze, dove dal 2015 è attiva la cosiddetta “Direttissima”, una variante di valico che permette di percorrere un tratto appenninico in minor tempo rispetto al tracciato storico (detto autostrada “Panoramica”).

Il Sole 24 Ore ha anche riportato il primo dato preliminare relativo all’inizio del 2024: secondo il documento di ASPI a gennaio la circolazione dei mezzi pesanti con 3 o più assi (cioè quelli più lunghi) è aumentata del 5,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2023, mentre per i tir a 2 assi è aumentata del 2,2 per cento.

I dati di ASPI confermano l’importanza che ha ancora per l’Italia la circolazione dei mezzi pesanti per il trasporto di merci su gomma, sia all’interno del territorio nazionale che verso l’estero. Il tema del trasporto su gomma delle merci da esportare è stato peraltro al centro di molte discussioni negli ultimi mesi per via di alcuni intoppi che hanno riguardato diversi importanti valichi alpini. I principali valichi alpini da cui passano le merci italiane sono sette: Ventimiglia, Monte Bianco, Frejus, Sempione, San Gottardo, Brennero e Tarvisio. Il valico del Monte Bianco è soltanto autostradale, mentre gli altri sei si possono percorrere sia con i camion che con i treni.

A inizio agosto il traffico al San Gottardo, in Svizzera, era stato bloccato a causa di un incidente, mentre a fine mese il traforo del Frejus, che è uno dei principali collegamenti stradali tra Italia e Francia, era stato chiuso ai mezzi pesanti in seguito a una frana. Poi c’è la questione del passo del Brennero, fra la provincia italiana di Bolzano e la regione austriaca del Tirolo: l’autostrada si trova in territorio austriaco ma viene utilizzata in larga parte dai camion delle aziende di trasporto italiane, dato che è la strada più veloce per collegare Italia e Germania.

Negli ultimi anni il governo austriaco aveva aumentato le limitazioni alla circolazione dei camion per ridurre le emissioni inquinanti dovute al traffico, e dal 2011 c’è un divieto di circolazione chiamato “settoriale”, che in alcuni periodi limita il passaggio dei camion che trasportano merci come le pietre e la terra, il legname, cereali, minerali, acciaio, marmo, carta e cartone, cemento, calce, piastrelle e ceramica. Era stato introdotto anche un divieto di transito notturno, il più contestato dalle associazioni di categoria italiane perché è la causa principale delle code e della generale lentezza della percorrenza.

– Leggi anche: Dai valichi alpini dipende la maggior parte delle esportazioni italiane