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  • Sabato 24 febbraio 2024

Da una nave britannica colpita dagli Houthi è uscita un’enorme scia di combustibile

La Rubymar è bloccata da giorni in mezzo al mar Rosso: sta lentamente imbarcando acqua e ha a bordo anche decine di migliaia di tonnellate di fertilizzante

La scia di petrolio rilasciata dalla Rubymar in un'immagina satellitare pubblicata dal Centcom statunitense
La scia di petrolio rilasciata dalla Rubymar in un'immagina satellitare pubblicata dal Centcom statunitense
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Lo scorso 17 febbraio gli Houthi, un gruppo islamista che governa gran parte dello Yemen, hanno colpito con dei missili la Rubymar, una nave che stava trasportando più di 40 mila tonnellate di fertilizzante e transitava nel mar Rosso. È stata danneggiata abbastanza gravemente e ha iniziato a imbarcare acqua, al punto che l’equipaggio è stato costretto ad ancorarla e abbandonarla in mezzo al mare.

Nei giorni successivi la nave ha continuato a imbarcare acqua molto lentamente, finché anche i locali dei motori sono stati inondati: dalla Rubymar ha cominciato a uscire una lunga scia di olio combustibile, che ha raggiunto i 29 chilometri di lunghezza e rischia di creare grossi problemi al delicato ecosistema del mar Rosso. Se poi la nave dovesse perdere il proprio carico di fertilizzante, c’è il rischio di un disastro ecologico: le operazioni di traino della Rubymar sono già in corso, ma non è chiaro quanto potranno durare. La nave dovrebbe essere rimorchiata nel porto yemenita di Aden (non controllato dagli Houthi) o in Gibuti, dall’altro lato dello stretto.

Le informazioni sulla Rubymar vengono dal Centcom, cioè il comando delle forze armate degli Stati Uniti, che ha pubblicato sui social media una foto satellitare della nave e ne ha condiviso alcune informazioni.

La nave si trovava a circa 65 chilometri a sud della città portuale yemenita di Mocha, era partita dall’Arabia Saudita ed era diretta verso la Bulgaria. La Rubymar è stata colpita da due missili, secondo quanto detto dalla società di consulenza marittima Lloyd’s List Intelligence.

Questo attacco era già stato definito il più grave fatto dagli Houthi dall’inizio dei bombardamenti contro le navi nel mar Rosso, perché mai prima d’ora una nave colpita era stata danneggiata a tal punto da essere abbandonata dall’equipaggio, causando una perdita economica considerevole per l’azienda proprietaria.

Ma ai problemi economici ora rischiano di aggiungersi quelli ambientali. Se il carico di fertilizzante della Rubymar dovesse disperdersi in acqua, potrebbe accadere un disastro ambientale: la barriera corallina del mar Rosso è una delle più importanti del mondo, e prima dell’inizio degli attacchi degli Houthi presentava già problemi di eccessivo sfruttamento e cattiva conservazione dell’area.

Negli ultimi mesi gli Houthi hanno colpito decine di imbarcazioni in transito nel mar Rosso, in quella che hanno presentato come una ritorsione contro i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Nei fatti gli attacchi hanno riguardato navi di vari paesi occidentali, non necessariamente legate a Israele, e hanno causato grossi problemi nel commercio globale: a seguito degli attacchi diverse compagnie hanno smesso di operare in quel tratto di mare, ritenuto non sicuro, e per spostarsi tra il mar Mediterraneo e l’oceano Indiano hanno dovuto affrontare rotte molto più lunghe, con un aumento dei prezzi su molti beni trasportati.

– Ascolta Globo: Che cosa vogliono questi Houthi