Il processo sul manoscritto di “Hotel California”

Secondo l'accusa il foglio su cui fu annotato il testo della celebre canzone degli Eagles fu rubato negli anni Settanta, ma i tre imputati stanno provando a sostenere in tutti i modi il contrario

Glenn Horowitz, Craig Inciardi e Edward Kosinski a un'udienza preliminare del processo nel luglio del 2022. (AP Photo/John Minchillo, File)
Glenn Horowitz, Craig Inciardi e Edward Kosinski a un'udienza preliminare del processo nel luglio del 2022. (AP Photo/John Minchillo, File)

È cominciato a Manhattan un processo penale in cui tre persone sono accusate di aver cospirato per vendere illecitamente il manoscritto originale del testo della celebre canzone degli Eagles “Hotel California”, che secondo l’accusa era stato originariamente rubato al suo autore, il batterista Don Henley. Ma la storia di quelle pagine gialle a righe, e delle decine di altre che compongono i documenti al centro del processo, è piuttosto controversa e intricata, e gli accusati si professano innocenti, sostenendo di essere entrati in possesso del manoscritto legalmente.

Il processo sta attirando le attenzioni dei media americani perché “Hotel California” è tra le più famose e amate canzoni del rock classico americano, con un testo citatissimo – soprattutto il verso “You can check out any time you like, but you can never leave” – e un assolo di chitarra leggendario. Si pensa che Henley, che degli Eagles era il paroliere e il principale compositore assieme al chitarrista Glenn Frey, possa essere chiamato a testimoniare al processo, tra una data e l’altra del tour degli Eagles che comincerà a marzo negli Stati Uniti.

Henley dovrà chiarire le modalità con cui, circa cinquant’anni fa, le pagine su cui aveva annotato e perfezionato il testo di “Hotel California” e di altre celebri canzoni come “New Kid in Town” e “Life in the Fast Lane” entrarono in possesso di Ed Sanders, uno scrittore e cantante che era stato incaricato di scrivere un libro sugli Eagles. È il punto centrale attorno al quale ruota il processo: l’accusa sostiene che Sanders rubò quei documenti, e che quindi quando i successivi acquirenti provarono a rivenderli alcuni decenni dopo commisero un reato.

L’aspetto strano del processo è che Sanders non è tra gli imputati, che sono invece Craig Inciardi, un ex curatore del museo Rock & Roll Hall of Fame di Cleveland, Edward Kosinski, un rivenditore di cimeli, e Glenn Horowitz, un famoso commerciante di libri e documenti rari newyorkese. Horowitz è l’imputato di più alto profilo: dopo aver lavorato nella famosa libreria di Manhattan Strand, a 23 anni si mise in proprio costruendo un impero economico sul commercio di collezioni librarie, testi rari e archivi preziosi. È un tipo molto conosciuto nell’alta società newyorkese, con una fama un po’ da trafficone. Nel 1992 vendette alla New York Public Library l’archivio personale dello scrittore Vladimir Nabokov, in quello che si ritiene fu il primo affare di questo tipo a superare il milione di dollari.

Horowitz comprò i manoscritti degli Eagles nel 2005 da Sanders, secondo Vulture per 50mila dollari. Secondo i procuratori che rappresentano l’accusa la cospirazione cominciò sette anni dopo, quando Inciardi e Kosinski comprarono una parte dei documenti, e provarono a rivenderli. Fu a quel punto che Henley si fece avanti sostenendo fossero stati rubati, ma gli accusati provarono comunque a venderli attraverso la casa d’aste Sotheby’s, senza trovare acquirenti. I manoscritti furono sequestrati dalle autorità nel 2016.

Secondo l’accusa, Horowitz provò a costruire una versione falsa sull’origine di quelle pagine, inventandosi che fossero state fornite a Sanders da Frey, che era morto alcuni anni prima, e non da Henley. Questo avrebbe «fatto sparire questa storia una volta per tutte» scrisse Horowitz a Sanders, secondo l’accusa. Il commerciante però si accorse poco dopo che Sanders gli aveva già scritto in una mail anni prima che a dargli quei documenti era stato proprio Henley.

Gli imputati, secondo l’accusa, nel tempo proposero versioni diverse su come Sanders fosse entrato in possesso dei fogli, per difendersi dalle accuse di averli comprati illegalmente. Una storia sosteneva che Sanders li avesse trovati in una pila abbandonata nei camerini di un concerto degli Eagles, un’altra che li avesse ricevuti da un tecnico della band, un’altra ancora che li avesse scoperti riordinando dei documenti messi insieme da varie fonti vicine alla band. Secondo l’accusa, Sanders contribuì a formulare alcune di queste ipotesi, ne avallò alcune e ne smentì altre.

La difesa dei tre imputati ruota però attorno a un elemento piuttosto logico: se Sanders non è formalmente accusato di aver rubato i documenti, come possono esserlo Horowitz, Kosinski e Inciardi? Non è chiaro perché Sanders non compaia tra gli imputati. Peraltro lui è una figura molto nota nella controcultura newyorkese, perché fu tra i fondatori dei Fugs, una band molto attiva nel Greenwich Village negli anni Sessanta e che anticipò il punk e il garage rock. Nel 1971 ebbe successo con un libro sulla setta di Charles Manson, e alcuni anni dopo fu ingaggiato per scrivere una biografia degli Eagles, che però alla fine non fu mai pubblicata.