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  • Venerdì 9 febbraio 2024

In Islanda è stato dichiarato lo stato di emergenza per l’eruzione nella penisola di Reykjanes

Dopo che la lava ha danneggiato alcune infrastrutture, lasciando senza riscaldamento migliaia di persone

lava che supera una barriera protettiva e danneggia un tubo dell'acqua
Una conduttura dela centrale geotermica di Svartsengi danneggiata dalla lava (AP Photo /Marco Di Marco)
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In Islanda è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa dell’eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. L’eruzione ha danneggiato le condutture attorno alla centrale geotermica di Svartsengi, che portano l’acqua calda alle case di circa 20mila persone, e si teme che l’avanzata della lava possa danneggiare altri tubi che riforniscono altre 30mila persone in tutta la penisola di Reykjanes. Agli abitanti della zona è stato raccomandato di limitare il proprio consumo di acqua ed elettricità.

La penisola in cui è eruttato il vulcano si trova nel sud-ovest del paese e a poca distanza dalla capitale Reykjavík. L’eruzione è iniziata intorno alle 6 di mattina di giovedì e la lava sta fuoriuscendo da una fessura lunga 3 chilometri. Venerdì nella zona è prevista una temperatura fra i -11 e i -6 gradi. Le scuole che sono rimaste senza acqua calda per il riscaldamento sono state chiuse, così come il centro termale della Laguna Blu, una delle più famose attrazioni turistiche islandesi, peraltro alimentata dalle acque scaricate dalla centrale geotermica danneggiata.

Le autorità islandesi hanno fatto costruire alcune barriere di roccia e terra per tentare di proteggere l’area, ma durante l’ultima eruzione hanno funzionato solo in parte.

La prima ministra islandese Katrín Jakobsdóttir ha detto di sperare che la fornitura di acqua calda sarà ripristinata venerdì attorno a mezzogiorno, e che dopo la salvaguardia delle vite umane la priorità è la tutela delle infrastrutture essenziali. La valutazione della situazione geologica attorno alla fessura di 3 chilometri da cui è fuoriuscita la lava è stata ostacolata dalla neve e dal freddo.

Il flusso di lava si è interrotto dopo qualche ora ieri, ma Benedikt Ófeigsson, un geofisico dell’Istituto meteorologico islandese, ha detto che probabilmente eruzioni simili si ripeteranno regolarmente nei prossimi mesi. Dal 2021 ci sono state cinque eruzioni prima di questa: nel marzo del 2021 e nell’agosto del 2022, poi nel 2023 a luglio e a dicembre, e infine un’altra a metà gennaio di quest’anno. Tranne l’ultima, che ha fatto grossi danni a Grindavík, le quattro eruzioni precedenti erano avvenute lontano da infrastrutture o centri abitati.

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