Vittorio Sgarbi dice che dovrà negoziare col governo le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura

Vittorio Sgarbi a Palazzo Ducale, a Genova (ANSA/LUCA ZENNARO)
Vittorio Sgarbi a Palazzo Ducale, a Genova (ANSA/LUCA ZENNARO)

Domenica sera il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha in parte ritrattato l’annuncio di venerdì, quando aveva detto che avrebbe lasciato l’incarico di sottosegretario alla Cultura. Dopo un evento a Milano della Borsa Internazionale del Turismo Sgarbi ha detto di aver «solo annunciato le dimissioni», ma di doverle ancora «negoziare con il governo»: «In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura, sia pure con annuncio di dimissioni. La mia agonia sarà lunga».

Sgarbi aveva annunciato venerdì le dimissioni al termine di un periodo in cui era stato al centro di numerose polemiche, per uno scontro piuttosto clamoroso e aperto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che lo aveva criticato per alcune attività di consulenza svolte nel corso del suo mandato da sottosegretario, e per alcune questioni legali. Sgarbi aveva annunciato la decisione di dimettersi dopo aver ricevuto dall’Antitrust – cioè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) – l’avviso di un’indagine in corso sull’incompatibilità tra la sua attività di sottosegretario e una serie di prestazioni autonome retribuite.

Sgarbi è anche indagato per furto di beni culturali, nell’ambito di un’inchiesta che riguarda un quadro attribuito al pittore senese del Seicento Rutilio Manetti, rubato nel 2013 dal Castello di Buriasco, in provincia di Torino.

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