La risposta molto piccata di Carlos Tavares al governo, su Stellantis

In un'intervista a Bloomberg l'amministratore delegato dell'azienda automobilistica ha rimandato al mittente le critiche sulla scelta di spostare gli stabilimenti all'estero

Foto di Carlos Tavares durante una conferenza stampa
Carlos Tavares (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

In un’intervista data mercoledì a Bloomberg, l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha risposto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che nelle scorse settimane aveva criticato la decisione dell’azienda automobilistica di ridurre la produzione negli stabilimenti italiani e di spostare alcune fabbriche all’estero. «Se si vuole vendere un’auto sul mercato internazionale pubblicizzandola come un gioiello italiano, allora quell’auto deve essere prodotta in Italia», aveva detto Meloni. Secondo Tavares, attaccando Stellantis Meloni starebbe in realtà cercando qualcuno su cui scaricare la colpa:

Tutto questo è un capro espiatorio per cercare di evitare di assumersi la responsabilità del fatto che, se non si danno sussidi per l’acquisto di auto elettriche, si mettono a rischio gli impianti italiani.

Tavares si riferisce in particolare agli stabilimenti di Mirafiori, a sud di Torino, dove l’azienda produce le Fiat 500 elettriche, e Pomigliano, vicino a Napoli.

Stellantis è nata nel gennaio del 2021 dalla fusione di PSA, l’azienda francese meglio conosciuta come Peugeot Citroën, e FCA, l’azienda italo-americana nata a sua volta dalla fusione di Fiat e Chrysler. Negli ultimi anni l’azienda ha ridotto in modo significativo il numero di auto prodotte nello stabilimento Fiat di Mirafiori e non vengono fatte assunzioni per sostituire i dipendenti che vanno in pensione, anzi i licenziamenti vengono incentivati con generosi contributi economici. A ottobre era stato anche messo in vendita lo stabilimento di Grugliasco, che ospitava parte della linea di produzione della carrozzeria Maserati.

Tra le ragioni dello scontro c’è anche la quota di partecipazioni italiane e francesi all’interno del consiglio di amministrazione dell’azienda (cda). Il governo francese ha infatti una partecipazione attraverso la società statale Bpifrance e ha rappresentanti statali all’interno del cda, mentre il governo italiano non ha alcun rappresentante. «Se Tavares o altri ritengono che l’Italia debba fare come la Francia e aumentare il proprio capitale sociale all’interno dell’azionariato di Stellantis ce lo chiedano. Se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne», ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Secondo Urso l’Italia avrebbe già assecondato Stellantis in diverse occasioni, in particolare in Europa, chiedendo di modificare i limiti sulle emissioni presenti nel regolamento cosiddetto “Euro 7”, che avrebbero danneggiato l’azienda.

Nel 2023 Stellantis aveva annunciato investimenti per lo stabilimento di Torino, ma secondari e per certi versi marginali rispetto alla produzione e all’assemblaggio di nuovi modelli che verranno invece costruiti all’estero. Torino è la città più esposta al disimpegno di Stellantis, molto temuto dai sindacati che negli ultimi anni hanno spesso cercato di sensibilizzare gli operai e le istituzioni sulle conseguenze che questo lento declino avrà sull’occupazione, e in definitiva sulla città di Torino.