Lo straordinario secondo tempo di Olivia Colman

Ha iniziato a recitare tardi, è diventata famosa per le serie tv The Crown e Broadchurch e ha vinto un Oscar: oggi l'attrice compie 50 anni

Olivia Colman alla prima di Empire of Light al London Film Festival, Londra, 12 ottobre 2022
(Gareth Cattermole/Getty Images)
Olivia Colman alla prima di Empire of Light al London Film Festival, Londra, 12 ottobre 2022 (Gareth Cattermole/Getty Images)
Caricamento player

Prima di dare inizio alla sua carriera nel cinema, Olivia Colman ha affrontato un periodo di profonda incertezza. Ottenne il primo ruolo in tv nel Duemila con Bruiser, una sitcom britannica prodotta da BBC e sceneggiata tra gli altri da Ricky Gervais: aveva 26 anni, un’età piuttosto avanzata per un’esordiente. Oggi di anni ne compie cinquanta: nel frattempo ha vinto un Oscar come migliore attrice, si è affermata come una delle più talentuose sulla scena ed è apprezzata dal grande pubblico per la sua interpretazione della regina Elisabetta II nella serie tv The Crown.

Il suo debutto nel cinema arrivò più tardi del previsto perché, fino alla metà degli anni Novanta, non aveva mai pensato seriamente di poter trasformare la passione per la recitazione in un lavoro. Inizialmente fece una scelta di vita più pragmatica e meno rischiosa: nel 1993 si iscrisse all’Hudson College di Cambridge per diventare un’insegnante. Fino a quel momento si era dedicata al teatro in modo dilettantistico, iniziando a 16 anni con il ruolo di protagonista in una rappresentazione scolastica di The Prime of Miss Jean Brodie, tratta dall’omonimo romanzo scritto dall’autrice scozzese Muriel Spark del 1961. Poi continuò a esercitarsi da autodidatta, collaborando occasionalmente con varie compagnie amatoriali.

Le cose cambiarono nel 1995, quando conobbe David Mitchell e Robert Webb, che cinque anni dopo avrebbero lavorato con lei in Brusier. Mitchell e Webb facevano parte del Footlights Dramatic Club, un’organizzazione studentesca di Cambridge fondata nel 1883 che organizzava spettacoli comici. Negli anni, il Footlights Dramatic Club diede il via alla carriera di diverse personalità di spicco della cultura britannica, come l’autore di Guida galattica per gli autostoppisti Douglas Adams e l’attore Tom Hollander, che ha interpretato ruoli in Orgoglio e pregiudizio, nei film di Pirati dei Caraibi e più recentemente nella serie The White Lotus.

Dopo l’incontro con Mitchell e Webb, Colman iniziò a recitare negli spettacoli del Footlights Dramatic Club e decise di dedicarsi alla carriera da attrice a tempo pieno: lasciò i corsi che stava seguendo alla Hudson e si iscrisse alla Bristol Old Vic Theatre School, una prestigiosa scuola di recitazione britannica con sede a Bristol.

In quel periodo svolse diversi lavori per mantenersi durante gli studi: tra le altre cose, fece la segretaria e l’addetta alle pulizie per una ditta locale. Colman ha ricordato in più occasioni come, ai tempi, diventare attrice fosse qualcosa di impensabile, un po’ come «parlare con gli animali».

Dopo l’esperienza in Bruiser, Colman continuò a lavorare come attrice in varie sitcom britanniche, come Peep Show e Green Wing. Esordì al cinema nel 2006 in Confetti, film diretto dalla regista britannica Debbie Isitt e accolto molto tiepidamente da pubblico e critica. Ottenne il primo ruolo di rilievo a 37 anni, quando Phyllida Lloyd la scelse per interpretare la figlia di Margaret Thatcher in The Iron Lady, film dedicato alla vita dell’ex prima ministra britannica. Il ruolo le consentì di ottenere una discreta fama, ma circoscritta quasi unicamente ai paesi anglosassoni.

– Leggi anche: Quello che si può spiegare di Yorgos Lanthimos, spiegato

La notorietà di Colman divenne effettivamente globale soltanto sette anni dopo, quando il regista greco Yorgos Lanthimos, con cui aveva già collaborato in The Lobster, la scelse come protagonista di La favorita, una commedia surreale ambientata nell’Inghilterra del Seicento che racconta della regina Anna d’Inghilterra e di due dame di compagnia (Emma Stone e Rachel Weisz) che con il sesso e una battaglia intellettuale si fanno la guerra in una scalata al potere per diventare, per l’appunto, le sue “favorite”.

Per questo ruolo nel 2019 Colman vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista. Lei stessa lo accolse con una certa sorpresa: nel suo discorso di ringraziamento era visibilmente emozionata, ma soprattutto confusa. Non sembrava aver preparato un messaggio, come accade di solito quando gli attori si aspettano la vittoria. Si limitò a ringraziare molte persone e si scusò con Glenn Close, che aveva ottenuto una nomination allo stesso premio per The Wife: «sei stata il mio idolo per un sacco di tempo, non volevo che andasse così», disse. Citò inoltre la sua esperienza da addetta alle pulizie, ricordando come all’epoca un traguardo del genere fosse inimmaginabile.

Dopo il successo ottenuto con La favorita, Colman è diventata un’attrice apprezzata e molto richiesta. Dal 2019 a oggi ha recitato in altri sei film: La prova del serpente (2019), The Father – Nulla è come sembra (2020), Secret Love (Mothering Sunday) (2021), La figlia oscura (2021), Joyride (2022), Empire of Light (2022) e Wonka (2023).

Fuori dal cinema Colman è conosciuta soprattutto per The Crown, la serie prodotta da Netflix che ripercorre la storia e le vicissitudini della famiglia reale britannica. Colman ha interpretato la regina Elisabetta II nella terza e quarta stagione della serie, vincendo tra le altre cose un Emmy come miglior attrice in una serie televisiva nel 2021. È stata molto apprezzata anche in quanto coprotagonista, assieme a David Tennant, di Broadchurch, una popolare serie poliziesca britannica, e per Fleabag, in cui interpreta la matrigna dell’omonima protagonista (Phoebe Waller-Bridge).