Probabilmente questa è l’iscrizione runica più antica della Danimarca

Si trova su un coltellino e risale a circa 2mila anni fa: per gli archeologi del museo che lo hanno analizzato è un ritrovamento di importanza nazionale

Il coltellino in una fotografia tratta dalla pagina Facebook del Museum Odense
Il coltellino in una fotografia tratta dalla pagina Facebook del Museum Odense
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Un archeologo del museo di storia e archeologia di Odense, la terza più grande città della Danimarca, ha scoperto quella che si ritiene essere la più antica iscrizione runica nella storia del paese. Le rune sono i segni usati per la scrittura da varie popolazioni germaniche del nord Europa, come gli angli, i goti e i norreni, e questa iscrizione è stata trovata su un coltellino di ferro lungo otto centimetri che risalirebbe a quasi 2mila anni fa.

In un comunicato citato dal giornale danese Politiken, il Museum Odense lo ha definito «un ritrovamento assolutamente unico, di importanza nazionale».

Il coltellino è stato scoperto dal curatore del museo Jakob Bonde tra i resti di un’urna tombale in un piccolo cimitero a est di Odense, nella parte orientale dell’isola di Funen, nel sud della Danimarca. All’inizio Bonde credeva che fosse un coltello come tanti, visto che le rune non erano visibili. Si è reso conto che conteneva una scritta soltanto dopo la pulitura, ha raccontato al Guardian.

Le rune sono composte da segmenti perché tendenzialmente venivano incise su superfici dure, come pietra e legno, ma anche su armi, manufatti e utensili vari, come appunto i coltelli. L’iscrizione sul coltellino è composta da cinque rune che secondo l’interpretazione degli archeologi comporrebbero la parola “hirila”, che in antico norvegese poteva significare “piccola spada”.

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È impossibile stabilire con certezza se questa scritta si riferisse al coltellino stesso oppure al suo proprietario, che a ogni modo, a detta degli esperti, doveva essere una persona ricca. Parlando con il Guardian, Bonde ha infatti spiegato che l’oggetto risale a un periodo in cui le popolazioni danesi avevano legami con i romani, e le persone che avevano un alto rango in società «in un certo senso cercavano di sembrare romane, importando oggetti da Roma e cercando di adottare atteggiamenti da romani». Tutto quello che era romano, ha detto Bonde, era insomma «molto di moda».

Lisbeth Imer, esperta di rune del Museo nazionale danese, ha aggiunto un elemento in più. Le rune furono usate dalle popolazioni germaniche almeno dal Secondo secolo dopo Cristo fino al Medioevo, quando vennero a poco a poco soppiantate dall’alfabeto latino. Circa 2mila anni fa tuttavia le persone che sapevano leggere e scrivere non erano molte, perciò la capacità di farlo doveva essere collegata a uno status particolare e al potere. «Nel periodo iniziale della storia delle rune, chi era capace di scrivere faceva parte di una piccola élite intellettuale, e le prime tracce di persone simili si ritrovano sull’isola di Funen», dice Imer.

Secondo il Museum Odense la scoperta del coltellino, che sarà in mostra dal prossimo 2 febbraio al museo di storia culturale della città, permetterà di aggiungere un altro tassello alla conoscenza della scrittura runica nel nord Europa. Finora l’iscrizione runica più antica mai scoperta era quella del cosiddetto pettine di Vimose, risalente al 160 dopo Cristo ritrovato nel 1865 in una palude danese. Il coltellino è invece 800 anni più vecchio delle pietre runiche di Jelling, che sono state trovate nella regione danese dello Jutland, risalgono al Decimo secolo d.C. e sono considerate “il certificato di nascita del paese”, perché tra le altre cose contengono il nome della Danimarca.

La pietra runica più antica del mondo invece è stata trovata nell’autunno del 2021 in Norvegia, durante gli scavi di un sito funebre scoperto nei lavori di costruzione di una linea ferroviaria vicino al lago Tyrifjorden, a ovest della capitale Oslo. Anche le sue iscrizioni risalgono a circa 2mila anni fa.

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