Mike Maignan dice che c’è «un intero sistema» responsabile del razzismo negli stadi

Il portiere del Milan ha pubblicato un comunicato molto duro in risposta agli insulti razzisti ricevuti sabato da parte di alcuni tifosi dell'Udinese

Mike Maignan (Alessandro Sabattini/Getty Images)
Mike Maignan (Alessandro Sabattini/Getty Images)

Domenica il portiere francese del Milan Mike Maignan ha pubblicato sui suoi account social un messaggio molto duro per parlare degli insulti razzisti ricevuti sabato sera da parte di alcuni tifosi dell’Udinese, squadra contro cui il Milan giocava a Udine.

Maignan ha detto di non sentirsi «una vittima», ha ricordato che insulti del genere sono stati rivolti molto spesso in passato ad altri calciatori neri, e ha accusato l’«intero sistema» di non fare abbastanza per contrastare il razzismo negli stadi di calcio.

– Guarda anche: Il video di Mike Maignan che lascia il campo per gli insulti razzisti di alcuni tifosi dell’Udinese

«Non è stato il giocatore ad essere aggredito. È stato l’uomo. È stato il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede. E non sono il primo a cui è successo. Abbiamo diffuso comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e nulla è cambiato. Oggi un intero sistema deve assumersi la responsabilità:

⁃ Gli autori di questi atti, perché è facile agire in gruppo, nell’anonimato di una tribuna.
⁃ Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di rimanere in silenzio, siete complici.
⁃ Il club dell’Udinese, che ha parlato solo dell’interruzione della partita come se nulla fosse successo, è complice.
⁃ Le autorità e il pubblico ministero, con tutto ciò che sta accadendo, se non fate nulla SARETE COMPLICI ANCHE VOI.

L’ho già detto e se è il caso lo ripeterò: non sono una VITTIMA. E voglio dire grazie al mio club AC Milan, ai miei compagni, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, che mi hanno sostenuto in privato e in pubblico. Non posso rispondere a tutti ma vi vedo e siamo INSIEME. È una lotta difficile, che richiederà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo».

All’inizio della partita – che si è conclusa 3 a 2 per il Milan – alcuni tifosi dell’Udinese avevano iniziato a insultare Maignan, gridandogli tra le altre cose “monkey” (“scimmia” in inglese). Maignan se n’era lamentato con l’arbitro Fabio Maresca, e lo speaker dello stadio di Udine aveva letto un messaggio di avvertimento per cercare di far terminare i cori, che però erano continuati. Al minuto 33 Maignan ha quindi deciso di lasciare il campo, ed è tornato negli spogliatoi, seguito da tutti i suoi compagni di squadra.

Dopo cinque minuti di discussione tra Maignan, i dirigenti di Milan e Udinese e Maresca, la partita è ripresa. Il questore di Udine, Alfredo D’Agostino, ha fatto sapere che Digos e reparti specializzati sono al lavoro per individuare i responsabili dei cori. L’Udinese ha diffuso una nota in cui ha detto di essere «profondamente dispiaciuta» per quanto accaduto e in cui ha condannato «ogni atto di razzismo e violenza». La società ha detto che «collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili».

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