La Lega ha ceduto sulle elezioni in Sardegna

Dopo settimane di divisioni ha accantonato le pretese sul presidente uscente Solinas, e appoggerà come candidato il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu di Fratelli d'Italia

Foto di Salvini a Porta a Porta e sullo sfondo un'immagine di Meloni e Tajani
Il leader della Lega Matteo Salvini ospite a Porta a Porta, sullo sfondo un'immagine di Giorgia Meloni e Antonio Tajani (Roberto Monaldo/LaPresse)

Giovedì sera la Lega ha diffuso un comunicato alle agenzie di stampa con cui conferma che alle elezioni regionali in Sardegna, in programma il prossimo 25 febbraio, la coalizione di destra sosterrà la candidatura di Paolo Truzzu, l’attuale sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d’Italia. «La Lega è consapevole che l’unità del centrodestra è un valore da difendere: per questo, il partito ricompatterà la coalizione anche in Sardegna, con senso di responsabilità e per amore dell’isola», ha scritto il partito nel comunicato.

Sulla scelta del candidato per le elezioni in Sardegna c’erano state per diverse settimane divisioni all’interno della coalizione di destra, soprattutto tra Fratelli d’Italia e la Lega, che invece avrebbe voluto candidare Christian Solinas, il presidente uscente. Solinas fa parte del Partito Sardo d’Azione ma è alla guida di una giunta leghista, e il suo partito è uno stretto alleato della Lega.

Truzzu ha 51 anni, fa parte di Fratelli d’Italia dal 2014 e fu eletto prima consigliere regionale e poi sindaco di Cagliari nel 2019. Il suo mandato è stato piuttosto travagliato, ci sono state dimissioni nella sua giunta e scontri con gli altri partiti della maggioranza che lo sostiene, soprattutto la Lega. Il suo consenso popolare a Cagliari inoltre è decisamente calato: nel Governance Poll del Sole 24 Ore, un sondaggio annuale sul consenso e l’apprezzamento degli amministratori di tutta Italia, Truzzu era 84° su 87 sindaci su cui era stata fatta la rilevazione.

– Leggi anche: I candidati di Lega e Fratelli d’Italia in Sardegna non piacciono granché ai sardi

Quella del candidato della destra in Sardegna era ormai diventata una questione politica nazionale, importante per la definizione degli equilibri all’interno della coalizione di destra al governo: Fratelli d’Italia, che ha consensi di gran lunga maggiori rispetto agli alleati di Lega e Forza Italia, rivendicava di poter scegliere come candidato in Sardegna un proprio membro, visto che esprime i governatori solo in due regioni (Marche e Abruzzo) ma alle elezioni politiche del 2022 era stato il primo partito quasi ovunque.

La scelta in Sardegna potrebbe avere ricadute anche su altre da prendere nei prossimi mesi: ritirando le pretese su Solinas la Lega sostiene di aver fatto un sacrificio, e il vicesegretario del partito Andrea Crippa ha detto di aspettarsi che gli altri partiti della coalizione facciano altrettanto in altre regioni. Il riferimento è alla Basilicata, dove si voterà nei prossimi mesi e dove la Lega vorrebbe proporre un proprio candidato al posto del presidente uscente, Vito Bardi di Forza Italia. Le divisioni nella coalizione, che riguardano diverse regioni al voto nei prossimi mesi, potrebbero insomma continuare ancora per diverso tempo: in questa fase Forza Italia non sembra voler cedere facilmente alla richiesta leghista.

Al di là delle dichiarazioni di Crippa, in realtà la Lega non aveva molto margine per sostenere con più decisione la candidatura di Solinas. In Sardegna infatti il presidente uscente è sempre più impopolare e ha avuto molti problemi durante il suo mandato, venendo anche coinvolto in due diverse inchieste giudiziarie della procura di Cagliari: dallo scorso ottobre è a processo per abuso d’ufficio e da quasi un anno è indagato per corruzione. Mercoledì sera c’era stato uno sviluppo di quest’ultima inchiesta molto commentato sui giornali, che potrebbe aver spinto la Lega a rinunciare definitivamente alla sua candidatura: a Solinas e ad altri sei indagati sono stati sequestrati beni per 350mila euro.