Il presidente della Sardegna Christian Solinas è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio

(Vincenzo Nuzzolese/SOPA Images via ZUMA Wire)
(Vincenzo Nuzzolese/SOPA Images via ZUMA Wire)

Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, eletto nel 2019 con una coalizione di centrodestra, è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta sulla nomina di due direttori generali dell’amministrazione regionale. Nell’indagine, condotta dalla procura di Cagliari, Solinas è accusato di aver nominato Silvia Curto come direttrice generale della presidenza della giunta regionale e Antonio Belloi come capo della Protezione Civile senza che questi avessero i requisiti di legge necessari per ricoprire i rispettivi incarichi.

In base alla legge regionale 31 del 1998, gli incarichi dirigenziali nella Regione possono essere attribuiti solo a chi abbia già diretto strutture pubbliche o private per almeno un quinquennio, esperienza che non avevano fatto né Curto né Belloi. In un interrogatorio del 30 maggio scorso, Solinas aveva sostenuto che la verifica dei requisiti non fosse di sua competenza, bensì degli uffici della Regione, che avevano preparato i contratti da far firmare ai due dirigenti.

Il rinvio a giudizio è stato deciso lunedì dalla giudice dell’udienza preliminare (gup) del tribunale di Cagliari, Ermengarda Ferrarese. Sempre lunedì Ferrarese ha anche condannato a 2 anni e 8 mesi la capo di gabinetto della presidenza della Regione, Maria Grazia Vivarelli, che aveva scelto di essere giudicata col rito abbreviato. Vivarelli era indagata sempre per la nomina dei due dirigenti, con le accuse di abuso d’ufficio e induzione indebita: secondo l’accusa aveva fatto pressioni sull’allora direttore del personale per agevolare la nomina di Belloi.