Quante sono e cosa fanno le società di Chiara Ferragni

Il caso molto discusso del pandoro Balocco ha aumentato l'attenzione su una parte meno visibile ma cospicua della sua attività

Chiara Ferragni nel suo negozio a Milano nel 2017 (LaPresse - Claudio Furlan)
Chiara Ferragni nel suo negozio a Milano nel 2017 (LaPresse - Claudio Furlan)

Da inizio dicembre l’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni è coinvolta in un caso mediatico che riguarda la promozione dei pandori Balocco commercializzati anche con il suo marchio. Il caso è diventato di recente anche giudiziario, perché Ferragni è indagata per truffa aggravata dalla procura di Milano, e al danno di immagine ne sta seguendo uno economico, visto che la multinazionale degli occhiali Safilo ha interrotto la propria collaborazione con lei, e Coca-Cola ha deciso di non usare più uno spot che la coinvolgeva che doveva andare in onda alla fine di gennaio.

Quantificare questo danno economico è complicato, anche perché oltre alle collaborazioni interrotte c’è anche l’attività sui suoi social network che si è drasticamente ridotta: significa che Ferragni non sta pubblicando post sponsorizzati e storie su Instagram, che normalmente vengono pagate decine di migliaia di euro, a volte di più, a seconda dell’accordo. In ogni caso non è detto che altre aziende oltre a Safilo e Coca-Cola decideranno di interrompere i rapporti commerciali con lei, e questo dibattito intorno a Ferragni e al suo business ha aumentato l’attenzione su una parte molto meno visibile della sua attività, cioè il gruppo di aziende che gestisce.

Ferragni possiede la Sisterhood, che è una società che in gergo finanziario si definisce holding, ossia un’azienda che ha partecipazioni e quote in altre società, che sono dunque sotto il suo controllo. Sotto la Sisterhood ce ne sono tre, sempre di proprietà di Ferragni, che si occupano delle varie attività dell’influencer.

La prima azienda è la TBS Crew Srl, posseduta al 100 per cento dalla holding. È la società editrice del blog The Blonde Salad, con cui Ferragni divenne famosa originariamente, ed è anche un’agenzia («talent agency») che cura l’immagine e le collaborazioni di Ferragni stessa, della madre Marina Di Guardo, della sorella Francesca Ferragni e del make-up artist Manuele Mameli. TBS Crew ha realizzato nel 2022 14,6 milioni di euro di ricavi, il doppio del 2021, e 5,1 milioni di utili. Sul suo profilo LinkedIn dice di aver sviluppato «progetti e strategie di comunicazione» con Lancôme, Pantene, Christian Dior, Louis Vuitton, Nespresso e altri.

La seconda azienda del gruppo è la Fenice Srl, il cui business si basa soprattutto sull’essere proprietaria del marchio Chiara Ferragni. Fenice guadagna dunque dalle vendite dei prodotti su cui è apposto il brand: soprattutto da quelle di cui si occupa direttamente la società, e che riguardano abbigliamento per donne e bambini, scarpe, borse, gioielli, occhiali, biancheria intima, costumi, trucchi e anche cartoleria. Questi prodotti sono venduti online, nei negozi monomarca del brand e dai rivenditori. Per esempio, la collezione di gioielli è rivenduta anche nei centri commerciali La Rinascente.

Ci possono essere poi collaborazioni in cui altre aziende decidono di mettere il marchio Chiara Ferragni sui loro prodotti: per esempio lo scorso anno Nespresso ha messo in commercio una collezione di macchine da caffè e tazze con il marchio di Chiara Ferragni.

Nel 2022 Fenice Srl ha avuto un fatturato di 14,2 milioni di euro e un utile di 3,4 milioni. La società è posseduta dalla holding di Ferragni per il 32,5 per cento, per il 40 dalla società di investimento Alchimia Spa, per il 13,74 dalla società Esuriens, e per un altro 13,75 da N1 Srl. La composizione dei soci dovrebbe cambiare per via di un accordo fatto a giugno del 2023, con cui Alchimia ha venduto parte delle sue quote a un’altra società di investimento, la Avm Gestioni. Allora la società intera fu valutata 75 milioni di euro.

Tuttavia Repubblica ha scritto che il passaggio di quote non è ancora avvenuto a causa della vicenda del pandoro Balocco. Secondo Repubblica le trattative per la vendita si sono complicate in seguito alla multa che l’Autorità garante della concorrenza o del mercato (più nota come Antitrust) ha fatto a Fenice srl per una pratica commerciale scorretta. La Avm ha comunque confermato al giornale che i termini dell’accordo non sono cambiati rispetto allo scorso anno e che l’operazione si chiuderà entro la fine del 2024.

La terza azienda posseduta dalla holding Sisterhood è la Ferragni Enterprise, posseduta quasi interamente da Ferragni, con l’eccezione di una piccola quota dello 0,1 per cento intestata alla madre. A questa società fanno capo le proprietà immobiliari di Ferragni, tra cui quella in cui si è recentemente trasferita con la famiglia nella zona CityLife di Milano, valutata circa 10 milioni di euro.

Complessivamente le tre società hanno un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro. Non è possibile ancora stabilire che impatto avranno le indagini sulle sue aziende: per il momento si sa solo che le società Fenice e TBS Crew dovranno pagare complessivamente una multa di 1 milione di euro.

Oltre a quella con Safilo interrotta di recente, Ferragni ha diverse collaborazioni in corso. Per esempio c’è la collezione di prodotti Nespresso brandizzati Chiara Ferragni; poi è in corso una collaborazione da lungo tempo con Calzedonia e Intimissimi, brand italiani di intimo che fanno parte del gruppo veronese Oniverse. Poi è testimonial storica di Pantene, azienda del gruppo Procter & Gamble che produce prodotti per capelli. Infine ha una collaborazione da diversi anni con Tod’s, brand specializzato in scarpe e accessori di lusso, ed è anche parte del consiglio di amministrazione.

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