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  • Martedì 9 gennaio 2024

Un iPhone è caduto da 5mila metri di altezza, ed è ancora tutto intero

Era a bordo del volo dell'Alaska Airlines a cui venerdì si è staccato un pezzo di fusoliera: è stato trovato per terra, ancora funzionante

Telefono
Seanathan Bates via X

Lunedì un utente ha postato su X (Twitter) tre fotografie di un iPhone che con tutta probabilità è precipitato dal Boeing 737 Max 9 della compagna Alaska Airlines, l’aereo che venerdì scorso ha perso un pezzo di fusoliera mentre era in volo, costringendo il pilota a un atterraggio di emergenza.

Quando è accaduto l’incidente l’aereo stava volando a 4.876 metri di altezza, ma l’iPhone in questione sembra essere uscito sostanzialmente intatto dalla caduta: lo schermo era funzionante e la batteria era ancora carica al 44 per cento. Lo schermo mostrava anche una mail inviata proprio da Alaska Airlines, con una ricevuta da 70 dollari per due bagagli imbarcati in stiva.

Sean Bates, l’utente che ha postato le foto, ha spiegato di aver trovato l’iPhone sul ciglio di una strada di Portland, in Oregon, mentre faceva una passeggiata domenica pomeriggio per cercare eventuali oggetti caduti dall’aereo. «All’inizio ero un po’ scettico, il telefono avrebbe potuto essere stato gettato da un’auto o perso da qualcuno», ha detto in un video pubblicato su TikTok. Bates ha chiamato la National Transportation Safety Board (NTSB, l’agenzia investigativa indipendente che indaga sugli incidenti che coinvolgono aerei, navi, treni, oleodotti o gasdotti), quando ha visto la mail di Alaska Airlines ancora aperta sullo schermo del telefono.

L’Agenzia ha confermato ai media statunitensi che con tutta probabilità l’iPhone trovato da Bates era a bordo dell’aero dell’Alaska Airlines che ha avuto l’incidente. L’Agenzia ha detto che è stato trovato anche un altro telefono che era sul volo, ma non sono stati dati altri dettagli. Nelle foto pubblicate da Bates si vede anche un’agente della NTSB arrivata sul posto per ispezionare il telefono.

@seansafyre

quick story of how I found a phone that dropped 16,000 feet 😅 definitely belonged to a passenger on #alaskaairlines #asa1282 pics are on X

♬ original sound – Sean Bates

Secondo Duncan Watts, ricercatore all’Istituto di Astrofisica Teorica dell’Università di Oslo intervistato dal Washington Post, è del tutto possibile che l’iPhone sia sopravvissuto a una caduta da quasi cinque chilometri di altezza, anche grazie alla resistenza dell’aria.

Ogni oggetto che cade accelera finché, se prima non tocca terra, raggiunge una velocità limite. Considerando le caratteristiche dell’iPhone, secondo Watts la sua velocità limite, in posizione orizzontale, avrebbe potuto aggirarsi intorno ai 50 chilometri all’ora. Per fare un confronto, lasciando cadere a terra il telefono dall’altezza dei fianchi questo raggiungerebbe il suolo con una velocità di circa 16 chilometri orari. La velocità avrebbe invece potuto superare i 100 chilometri orari se il telefono fosse stato perpendicolare al suolo, e quindi capace di esercitare meno resistenza.

Ma soprattutto l’iPhone è stato ritrovato su un terreno erboso e coperto di foglie, quindi piuttosto morbido, che ha attutito la caduta e limitato molto gli effetti dell’impatto. «Potrebbe certamente essere rimasto senza danni», ha detto Watts.

Il 5 gennaio un aereo Boeing 737 Max 9 della compagnia Alaska Airlines ha perso un pezzo della fusoliera mentre era in volo, forse per problemi di pressurizzazione. L’aereo era partito da Portland, in Oregon, ed era diretto in California, ma ha dovuto fare un atterraggio di emergenza a Portland circa mezz’ora dopo il decollo. A bordo c’erano 177 passeggeri, ma nessuno è rimasto ferito. La parte della fusoliera che si era staccata è stata trovata lunedì nel giardino di una casa a Portland.

Intanto la Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa della sicurezza e dei controlli relativi all’aviazione, ha ordinato a tutte le compagnie aeree americane di non usare i loro Boeing 737 Max 9 finché non saranno ispezionati. Negli ultimi giorni sia Alaska Airlines che United Airlines hanno detto di aver trovato parti «allentate» su alcuni aerei della propria flotta durante le ispezioni.