La versione del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo non torna

Dice che a sparare è stato il 31enne rimasto ferito la notte di Capodanno: le testimonianze però lo contraddicono ed è stato denunciato

(ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)
(ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)
Caricamento player

Ci sono ancora molti aspetti poco chiari nel caso che coinvolge il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, proprietario della pistola che ha ferito un 31enne durante una festa di Capodanno in provincia di Biella. Le poche testimonianze emerse finora e alcuni elementi oggettivi però smentiscono in più parti la versione fornita dallo stesso Pozzolo, inizialmente alle agenzie di stampa e poi alla procura di Biella, che sta indagando su di lui per lesioni personali colpose e omessa custodia di armi. Pozzolo aveva un regolare porto d’armi per possedere la pistola con cui è stato sparato il colpo.

La prima dichiarazione Pozzolo l’aveva fatta martedì al telefono all’agenzia Ansa: aveva confermato che il colpo che aveva ferito il 31enne era partito dalla sua pistola, precisando però che era «partito accidentalmente» e che non era stato lui a sparare. Nei giorni successivi diversi giornali hanno riportato una versione leggermente più estesa di questo racconto, quella che Pozzolo avrebbe dato ai Carabinieri di Biella che lo hanno interrogato e ad alcuni suoi colleghi di partito: secondo questi resoconti la pistola gli sarebbe caduta per terra mentre la teneva in mano, e il colpo sarebbe stato poi sparato per sbaglio dallo stesso 31enne rimasto ferito mentre la raccoglieva.

Il 31enne in questione si chiama Luca Campana ed è il genero di un uomo che lavora nella scorta di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia e deputato di Fratelli d’Italia: sia Delmastro che l’uomo della sua scorta erano alla festa di Capodanno insieme ad altre persone, anche se Delmastro ha detto che al momento dello sparo si era assentato per andare a buttare la spazzatura.

Campana non ha commentato pubblicamente la vicenda, ma giovedì mattina ha sporto denuncia: secondo informazioni raccolte dell’agenzia Ansa avrebbe querelato proprio Pozzolo, accusandolo quindi di avergli sparato. Il suo avvocato aveva già contraddetto la versione di Pozzolo in diverse dichiarazioni, spiegando che Campana sostiene di non aver mai raccolto la pistola da terra e in generale di non averla mai toccata. Campana è stato ferito a una coscia in modo non grave, ma ha comunque dovuto subire un intervento per l’estrazione del proiettile e dovrà girare per un po’ con le stampelle.

Mercoledì invece era emersa un’altra testimonianza che accusava formalmente Pozzolo, smentendo ulteriormente la sua versione: un agente di polizia che era alla festa, intervistato da Repubblica in forma anonima, aveva detto apertamente che il colpo era stato sparato mentre la pistola era nelle mani di Pozzolo, che la stava mostrando ad altre persone presenti. «Pozzolo era allegro. Ha tirato fuori la pistola dal taschino per mostrarla ai presenti. Un gesto superficiale, assolutamente immotivato» ha detto il testimone, che poi ha precisato: «È successo tutto sotto i miei occhi».

Secondo queste due versioni sarebbe insomma falso quel che ha detto Pozzolo sul fatto che non sarebbe stato lui a sparare, e che anzi sarebbe stato lo stesso Luca Campana che poi è rimasto ferito.

L’agente di polizia che ha dato la sua testimonianza a Repubblica non ha invece detto niente su come sia stato sparato il colpo. Secondo Pozzolo il colpo è «partito accidentalmente», ma come sa chiunque abbia cognizione di come funziona un’arma è impossibile che un colpo di pistola parta da solo, ed è assai improbabile che possa essere sparato accidentalmente mentre si maneggia un’arma. Per sparare bisogna che la pistola sia carica, che sia armata e che venga premuto il grilletto con una certa pressione fino in fondo.

La pistola di Pozzolo è una North American Arms LR22, un revolver in miniatura lungo 10 centimetri: il revolver non ha la sicura manuale, cioè un pulsante che aziona un meccanismo per bloccare il grilletto, ma ha comunque un sistema meccanico che blocca lo sparo in caso di caduta. Nel caso del mini revolver di Pozzolo, poi, per sparare bisogna armare il cane manualmente portandolo indietro con il pollice: il cane serve a colpire il percussore che a sua volta provoca lo sparo.

– Leggi anche: Una pistola non può sparare da sola

Le contraddizioni tra la versione di Pozzolo e le altre emerse finora spiegano in parte il motivo per cui il deputato è indagato per accuse che, se verificate, si escluderebbero. La procura di Biella infatti sta indagando Pozzolo per lesioni personali colpose, aggravate dal fatto che siano state commesse con un’arma: sta cioè ipotizzando che sia stato lui a sparare. Dall’altra parte però Pozzolo è indagato per omessa custodia di armi, cioè il reato che commette chi possiede un’arma e non applica le cautele necessarie per evitare che finisca nelle mani di chi non è in grado di usarla.