Una tradizione natalizia catalana molto particolare

Il Tió de Nadal è un tronco che se opportunamente percosso intonando "Caga tió" produce dolciumi e regali: è esattamente come sembra

(Núria Cunillera su Instagram)
(Núria Cunillera su Instagram)
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In un video circolato sui social network nei giorni intorno a Natale l’allenatore di calcio del Barcellona, il catalano Xavier Hernández detto Xavi, percuote un tronco di legno con alcuni bastoncini insieme alla moglie Núria Cunillera e ai loro due figli. Xavier e famiglia cantano una canzoncina invitando il tronco a fare la cacca, poi sollevano una coperta nella parte posteriore del tronco e scoprono che l’invito ha portato il pezzo di legno a produrre dolciumi e qualche regalo. È una scena che per chi non è catalano può apparire paradossale o per lo meno incomprensibile, ma è in realtà un’antica tradizione legata al Natale che va ancora piuttosto di moda in Catalogna e in altre zone del sud Europa: il Tió de Nadal, letteralmente il “tizzone di Natale”.

Come altre tradizioni natalizie, anche quella del tronco che produce regali ha un’origine antica e difficile da ricostruire, a causa delle successive e inevitabili contaminazioni con altre culture. Secondo gli storici è probabilmente legata alla tradizione dell’albero di Natale, che si era invece affermata nei paesi nordici, e ha anche qualche similitudine con il “ceppo natalizio”, cioè la tradizione diffusa in varie parti d’Europa di bruciare un grande tronco di legno nel camino di famiglia, lasciandolo ardere fino all’Epifania in segno di buon augurio.

Nei miti e nelle leggende della Catalogna, il tió è trattato come un personaggio dalle sembianze quasi umane. Nel periodo natalizio nelle case di molte famiglie catalane c’è la tradizione di tenere uno piccolo tronco, che di solito non supera i 30 centimetri di lunghezza e che talvolta è sorretto da un paio di bastoni, per farlo rimanere lievemente sollevato dal pavimento in modo che sia meglio visibile la faccia che gli viene dipinta sopra. Anticamente, la tradizione prevedeva semplicemente di tenere un normale tronco in casa, senza particolari abbellimenti.

Il Tió de Nadal viene esposto a partire dall’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione, e la sua cura viene di solito affidata ai bambini che vivono in casa. Ogni sera devono offrire al tronco qualcosa da mangiare e devono assicurarsi che non prenda freddo, coprendolo parzialmente con una coperta. Il gioco responsabilizza i bambini, che sanno di dover tenere in salute il tronco in modo che un giorno produca dolciumi e regali.

Tradizionalmente, il giorno della vigilia di Natale una parte del Tió de Nadal veniva inserita nel camino e il tronco veniva poi esortato a liberarsi, defecando i regali. Visto che ormai poche case sono dotate di camino gli abitanti della casa si limitano a battere il tronco con alcuni bastoni, intonando varie canzoni per aiutarlo nella particolare peristalsi.

La tradizione di battere il Tió de Nadal in una stampa del Diciannovesimo secolo

Prima di coinvolgerli nelle bastonate al tronco, i bambini vengono invitati dagli adulti della casa ad andare in un’altra stanza e a pregare che il Tió de Nadal riesca a liberarsi. La tradizione vuole anche che i bastoni con cui sarà battuto il tronco vengano scaldati vicino a una fonte di calore, solitamente in cucina. In questo modo i bambini vengono distratti mentre gli adulti hanno il tempo di alzare la coperta che protegge la parte posteriore del tronco e di nascondere i regali, così da simulare la loro produzione.

Una delle canzoni più popolari intonate battendo il tronco si intitola Caga tió in catalano, ma rende perfettamente l’idea anche in italiano. La canzone contiene varie indicazioni per il tronco, che viene invitato a produrre dolciumi di vario tipo e non alimenti «di cacca» come le aringhe che sono «troppo salate». Ci sono poi velate minacce sul fatto che una certa stitichezza porterà il tronco a essere battuto con maggiore veemenza: i, si no vols cagar, et donaré un cop de bastó!.

Non è chiaro se sia per mantenere una certa verosimiglianza o per rispetto nei suoi confronti, ma il Tió de Nadal non produce mai oggetti di grandi dimensioni, anche perché questi secondo la tradizione catalana sono poi portati dai tre magi o da altri personaggi biblici. Ciò che si lascia alle spalle il tronco sono per lo più dolciumi, frutta secca e in alcune zone della Catalogna frutti tipici consumati nel periodo, come i fichi secchi. I doni prodotti sono inoltre di tutta la famiglia, non a consumo esclusivo dei bambini.

In tempi recenti versioni del Tió de Nadal si trovano spesso nei negozi di artigianato locale e per gli addobbi natalizi. Oltre alla faccia su una delle due estremità del tronco vengono applicati capelli finti, realizzati con fili di lana, e la barretina, il tipico cappello della Catalogna.

La tradizione del Tió de Nadal provoca sempre un certo divertito stupore nei non catalani: qualche anno fa anche l’attore Viggo Mortensen lo aveva descritto in una puntata del Late Late Show con James Corden.