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  • Giovedì 21 dicembre 2023

L’attacco armato in un’università di Praga

Ci sono 14 morti e diversi feriti, l'aggressore è stato ucciso dalla polizia, il governo dice che non c'entra il terrorismo

Alcun studenti cercano riparo sui cornicioni durante l'attacco
Alcun studenti cercano riparo sui cornicioni durante l'attacco
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Giovedì pomeriggio c’è stato un attacco armato nell’Università Carolina nel centro di Praga, in Repubblica Ceca. Le autorità locali hanno detto che 14 persone sono state uccise, e 25 sono state ferite (inizialmente la polizia aveva parlato di 15 persone uccise, ma poi si ha corretto la cifra). L’attacco è stato compiuto da uno studente dell’Università che è poi stato trovato morto. Il ministro dell’Interno Vít Rakušan ha detto che non c’è alcuna indicazione che colleghi quanto accaduto con un atto terroristico.

Secondo quanto detto dalla polizia in una conferenza stampa, l’attacco ha coinvolto la facoltà di Filosofia, ed è stato compiuto da uno studente. Aveva 24 anni e viveva in una città a circa 20 chilometri da Praga. Secondo le prime informazioni disponibili, sembra che il padre del ragazzo fosse stato trovato morto poche ore prima, intorno alle 12:40. Dopo aver trovato il corpo dell’uomo la polizia ha fatto evacuare una parte dell’Università dove lo studente doveva seguire una lezione. L’attentatore sarebbe andato in un’altra struttura dell’Università, dove ha iniziato a sparare.

Intorno alle 15 la polizia ha avuto una prima notizia dell’attacco ed è arrivata sul posto pochi minuti dopo. Alle 15:20 l’aggressore è stato trovato morto: non è al momento chiaro se sia stato ucciso dagli agenti intervenuti o se si sia suicidato. Dopo la sua morte la polizia ha evacuato gli edifici universitari e ha compiuto ulteriori ricerche e ispezioni per garantire la sicurezza della zona, molto centrale e vicina a varie attrazioni turistiche della città.

Alcune persone attendono fuori dalla facoltà di Filosofia subito dopo l’attacco (AP Photo/Petr David Josek)

Durante l’attacco alcuni studenti e professori avevano scritto sui social media di essersi barricati dentro alle classi: stanno circolando foto di aule con banchi e sedie ammassati contro le porte, e altre immagini che mostrano un gruppo di studenti che si è rifugiato all’esterno, sui cornicioni dell’edificio. Alcuni testimoni hanno detto di aver sentito diversi spari.

Il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, ha annullato alcuni impegni istituzionali previsti nella città di Olomouc ed è tornato a Praga. Il sindaco della città, Bohuslav Svoboda, ha scritto su X (Twitter) di essere «completamente scioccato» da quello che è successo.

La polizia starebbe inoltre indagando su due ulteriori omicidi avvenuti la scorsa settimana nella foresta di Klanovicky: le vittime sembravano essere state scelte a caso e si ritiene che possano esserci connessioni con la sparatoria di giovedì.

(AP Photo/Petr David Josek)

L’attacco di giovedì è il più grave nella storia della Repubblica Ceca dalla sua fondazione, dopo la scissione dalla Slovacchia nel 1993: il più recente risale al dicembre 2019, quando un uomo sparò in una sala d’aspetto di un ospedale di Ostrava, uccidendo quattro uomini e due donne, prima di uccidersi. Nel 2015 i morti erano stati otto in un ristorante di Uhersky Brod, nell’est del paese: a sparare era stato un uomo che viveva in città. In Repubblica Ceca rimane piuttosto popolare la caccia e quindi anche l’uso di armi: nel 2019 il governo ceco tentò di opporsi, senza riuscirci, al divieto delle armi semiautomatiche deciso dall’Unione Europea.