Una canzone di Bria

Senza risentimenti, affettuosamente

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Anche Billie Eilish per Natale non ha saputo fare altro che l’ennesima ripetizione di una delle venti canzoni che tutti cantano uguali da sempre, con rare eccezioni più creative ormai lontane negli anni. Ne abbiamo parlato ieri a Torino: nessuno è capace di inventarsi più niente, per Natale. E per sentire le cose tradizionali, tanto vale sentirle dai cantanti tradizionali.
(ah, vedo ora che si lamenta anche il Guardian, a proposito di una questione collaterale di cui pure abbiamo parlato: le canzoni non sul Natale, ma che diventano natalizie, per mood o periodo di uscita. “The winter ballads”)
I Keane hanno pubblicato una canzone piuttosto melensa che vent’anni fa – quando non se li filava nessuno – cercarono di spacciare al regista di Love actually , il film, invano. Si chiama Love actually .
Dave Gahan dei Depeche mode ha interrotto un concerto a Los Angeles perché due si stavano menando nel pubblico, dopo che uno aveva perso il telefono.
Ho fatto quella cosa che faccio ogni fine anno, per il ventesimo anno: la lista delle canzoni che ho ascoltato di più.

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