Nel 2024 scadrà il diritto d’autore del Topolino originale

I diritti della sua prima versione, quella di “Steamboat Willie”, ma Disney continuerà a possedere le versioni più conosciute

Steamboat Willie, 1928. (Disney)
Steamboat Willie, 1928. (Disney)

Ogni inizio d’anno in tutti i paesi migliaia di libri, canzoni, film e altre opere creative diventano di pubblico dominio, e possono essere quindi messe online, trascritte, riprodotte e utilizzate liberamente. Da questo punto di vista, il 2024 sarà un anno particolarmente significativo per la Disney: a gennaio, negli Stati Uniti, scadranno infatti i diritti di proprietà intellettuale di Topolino, il suo personaggio più celebre in assoluto, che nel corso dei decenni è diventato un simbolo della cultura pop e della stessa azienda, che viene chiamata frequentemente “House of Mouse” (“Casa del topo”).

Saranno infatti trascorsi 96 anni dalla pubblicazione Steamboat Willie, il corto di Topolino più celebre in assoluto, quello in cui lo si vede fischiettare alla guida di un battello e battagliare con Putrid Pete (personaggio che, in Italia, conosciamo come Pietro Gambadilegno). In realtà la prima apparizione in assoluto del personaggio, in una versione ancora più stilizzata ed essenziale, risale al 15 maggio del 1928, all’interno del corto Plane Crazy. Steamboat Willie uscì pochi mesi dopo, a novembre, e negli anni è diventato probabilmente il corto Disney più celebre in assoluto.

Negli Stati Uniti la possibilità di utilizzare Topolino nell’ambito di produzioni non approvate dalla Disney sarà in ogni caso molto limitata: diventerà di pubblico dominio soltanto la versione più antica del personaggio, quella disegnata nel 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks, che come l’originale potrà essere riprodotta unicamente in bianco e nero. Continuerà invece a essere vietato ogni utilizzo delle versioni di Topolino più recenti, compresa quella più conosciuta in assoluto, che lo ritrae con gli arcinoti pantaloncini rossi, guanti bianchi e scarpe gialle.

Le leggi statunitensi prevedono che il diritto d’autore delle opere registrate dopo il 1923 possa essere protetto per un massimo di 95 anni. Questo principio era stato stato stabilito nel 1998, con l’entrata in vigore del Copyright Term Extension Act (CTEA), che aveva prorogato di vent’anni il termine previsto precedentemente (75 anni). Nel linguaggio comune il CTEA viene definito anche “Mickey Mouse Protection Act”: questo perché a sostenerlo fu soprattutto la Disney, che voleva in quel modo tutelare per il maggior tempo possibile i diritti di Topolino.

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L’entrata di Topolino nel pubblico dominio è ampiamente discussa e commentata già da qualche anno, anche per via della nota intransigenza con cui la Disney è solita approcciare le violazioni del suo diritto d’autore. Sul New York Times Brooks Barnes ha ricordato ad esempio come Disney abbia «costretto un asilo nido della Florida a rimuovere un murale non autorizzato di Minnie».

A partire dal 2024 Steamboat Willie potrà essere riprodotto in ogni luogo, senza la necessità di ottenere un permesso dalla Disney. Barnes ha anche evidenziato che, teoricamente, sarebbe possibile rivendere il corto a terze persone. Anche la Disney lo ha reso disponibile sul suo canale YouTube già da qualche anno.

Gli scenari più interessanti riguardano il possibile utilizzo del Topolino di Steamboat Willie in universi narrativi diversi da quello della Disney: ad esempio, potrebbe diventare il personaggio di nuovi cartoni animati ed essere inserito in ambientazioni diverse da quelle abituali. La situazione di Topolino viene spesso paragonata a quella di Winnie the Pooh, personaggio creato dallo scrittore inglese Alan Alexander Milne nel 1926 e che era entrato nel pubblico dominio nel 2022. La Disney aveva acquisito i diritti di Winnie the Pooh nel 1961 e continua a mantenere un’esclusiva sulle versioni dei personaggi disegnate dai suoi animatori.

Tuttavia, dal 2022 alcuni autori hanno iniziato a utilizzare l’universo narrativo di Milne per creare nuove opere, mantenendo i nomi dei personaggi originali ma disegnandoli in modi diversi: quella più famosa  è Winnie-the-Pooh – Sangue e miele, film diretto dal regista britannico Rhys Frake-Waterfield in cui Winnie, Christopher Robin e gli altri personaggi vengono calati in un contesto horror.

Per realizzare il film, Waterfield ha dovuto fare attenzione a non utilizzare caratteristiche distintive della versione di Winnie the Pooh della Disney, come ad esempio la tradizionale maglietta rossa indossata dal protagonista. In un’intervista data a Variety, Waterfield ha dichiarato di avere fatto «tutto il possibile per assicurarci che [il film] fosse basato solo sulla versione del 1926».

Le persone che decideranno di utilizzare la versione originale di Topolino nelle loro opere di finzione dovranno fare attenzione a specificare l’assenza di qualsiasi legame con la Disney. In un’intervista data al Guardian Daniel Mayeda, avvocato statunitense specializzato nella protezione del diritto d’autore, ha spiegato che «si può usare Topolino, nella versione originaria, per creare delle proprie storie», ma che «bisogna evitare di spacciare la propria opera per una produzione Disney», perché in quel caso «la Disney potrebbe ritenerla una violazione del copyright.»

Il caso di Topolino è inoltre uno di quelli in cui potrebbe venire a crearsi una sovrapposizione tra due discipline differenti, ma con alcuni punti in comune: quella della protezione del marchio e quella della protezione copyright. Mentre quest’ultimo protegge i vari utilizzi dell’opera, comprese le copie effettuate da altre persone, i marchi servono a proteggere parole, frasi o segni che identificano i prodotti di una determinata azienda, rendendo possibile distinguerli da quelli delle aziende concorrenti. A differenza del copyright, i marchi non hanno scadenza e possono essere sempre rinnovati presentando la documentazione necessaria.

La Disney possiede 19 marchi associati direttamente a Topolino, compresa la sua prima versione del 1928: nei punti vendita dell’azienda è possibile acquistare diversi prodotti relativi a Steamboat Willie, in particolare giocattoli. Di conseguenza, chiunque dovesse utilizzare la prima versione di Topolino per commercializzare un determinato prodotto, ad esempio un giocattolo, potrebbe risultare responsabile di violazione del marchio, pur usufruendo di un’opera di pubblico dominio.

Nel 2024 andranno in scadenza anche i diritti di Minnie, personaggio che apparve per la prima volta proprio in Steamboat Willie. L’anno dopo entrerà nel pubblico dominio Popeye (Braccio di ferro), e a partire dal 2034 toccherà ai primi supereroi: Superman, inventato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933, e Batman, il cui copyright finirà nel 2035.