La Rai ha avviato un’azione disciplinare contro il dirigente Paolo Corsini

È accusato di aver usato espressioni di parte durante Atreju, l'evento di Fratelli d’Italia: la dirigenza ha chiesto spiegazioni

Paolo Corsini durante la presentazione della nuova stagione dei programmi "Porta a Porta" e "Cinque minuti" a Roma ,11 settembre 2023
Paolo Corsini durante la presentazione della nuova stagione dei programmi "Porta a Porta" e "Cinque minuti" a Roma, 11 settembre 2023 (ANSA/ Fabio Frustaci)

La Rai ha avviato un’azione disciplinare contro Paolo Corsini, il direttore della sezione dei programmi di approfondimento dell’azienda, per via di alcuni suoi interventi ritenuti di parte durante Atreju, la festa giovanile della destra italiana, che nei fatti è il più importante evento annuale organizzato da Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Corsini, che è giornalista, era stato accusato da alcuni esponenti dell’opposizione di non aver mostrato l’imparzialità richiesta a un funzionario del servizio pubblico per aver usato espressioni come “noi” o “il nostro partito” per riferirsi a Fratelli d’Italia.

L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio ha chiesto a Corsini di fornire chiarimenti entro cinque giorni, specificando che «solo al termine della procedura verranno presi eventuali provvedimenti disciplinari». Secondo indiscrezioni citate dal Corriere della Sera, rischierebbe un richiamo o una sospensione.

Corsini ha partecipato ad Atreju come coordinatore e moderatore di alcuni interventi. Mentre invitava sul palco il senatore Marco Silvestroni, per esempio, ha detto: «Vediamo lo stato del nostro partito, del nostro territorio», lasciando intendere il suo orientamento politico. Ha fatto riferimento all’assenza della segretaria del PD Elly Schlein, sostenendo, pur senza nominarla, che avesse «preferito rifiutare […] piuttosto che confrontarsi». Alludendo all’operato del sindaco della capitale Roberto Gualtieri, di centrosinistra, ha poi aggiunto: «Non sempre siamo al governo, ma a Roma siamo – per fortuna, dico, visto come è tenuta la città – all’opposizione».

I componenti del PD della commissione di Vigilanza Rai avevano accusato Corsini di essersi espresso come un militante di Fratelli d’Italia, una parola che lui stesso peraltro aveva usato sempre parlando durante l’evento. Il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, aveva osservato che nessuno «può obiettare o vietare a qualcuno di moderare dibattiti politici. Però va fatto mantenendo una forma, un contegno istituzionale e non da militanti di partito».

In una nota diffusa dopo la notizia dell’avvio dell’azione disciplinare, la presidente della Rai Marinella Soldi ha detto di credere che «un giornalista del servizio pubblico debba garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera». Agli operatori dell’informazione Rai viene richiesto «di esercitare la propria professione nel segno del pluralismo e dell’imparzialità, essenziali per aiutare i cittadini a formarsi un’opinione libera da pregiudizi, a massimo vantaggio della democrazia e del Paese», continua la nota.

In risposta alle prime polemiche, Corsini aveva detto di essere dispiaciuto del fatto che alcune sue frasi avessero «generato fraintendimenti». Aveva anche sostenuto che i suoi interventi introduttivi erano «finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori» e che «non c’era ovviamente alcun intento politico o polemico», scusandosi per l’accaduto. «Sono un giornalista del servizio pubblico e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione», ha detto.

– Leggi anche: Come funziona la politica in Rai