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  • Domenica 17 dicembre 2023

Israele ha riaperto il varco di Kerem Shalom

Domenica 79 camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia attraverso il passaggio, ora attivo insieme a quello di Rafah

Persone palestinesi scaricano scatoloni di aiuti umanitari da un camion a Rafah, domenica 17 dicembre
Persone palestinesi scaricano scatoloni di aiuti umanitari da un camion a Rafah, domenica 17 dicembre (AP Photo/ Fatima Shbair)
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Domenica per la prima volta dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza Israele ha riaperto il varco di Kerem Shalom, nel sud-est del territorio, per permettere l’ingresso di camion con aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese. Il varco si trova vicino al confine tra Egitto e Israele, a pochi chilometri da quello di Rafah, l’unico che era stato riaperto durante il conflitto: era rimasto chiuso dallo scorso 7 ottobre, il giorno dei feroci attacchi compiuti dal gruppo radicale palestinese Hamas contro la popolazione israeliana. Nonostante questa concessione, gli attacchi israeliani nella Striscia stanno proseguendo.

La riapertura del varco di Kerem Shalom è stata confermata sia da un funzionario israeliano sia da un ufficiale di frontiera palestinese, così come da due collaboratori della Mezzaluna Rossa egiziana, l’equivalente della Croce Rossa del paese, che ne hanno parlato con Reuters. Il Cogat, cioè la divisione dell’esercito israeliano che gestisce i movimenti tra Gaza e Israele, ha detto che domenica sono stati ispezionati e fatti entrare nella Striscia 201 camion di aiuti umanitari: 122 transitati dal varco di Rafah e 79 da Kerem Shalom, il passaggio dal quale prima dell’inizio della guerra transitava circa il 60 per cento dei prodotti diretti da Israele verso la Striscia.

Alcune immagini circolate sui social network e fotografie diffuse dalle agenzie di stampa intanto mostrano gruppi di persone rincorrere, fermare e assaltare i camion che trasportavano pacchi di aiuti (solitamente acqua, cibo e medicinali) a Rafah. Altre mostrano invece uomini armati e con il volto coperto, seduti in cima ai camion, che secondo alcuni media israeliani sarebbero membri di Hamas.

Si stima che con la riapertura del varco raddoppierà la quantità di cibo e medicinali a disposizione dei civili nella Striscia, che da settimane sono rifugiati in vari punti del sud del territorio, dove la crisi umanitaria e sanitaria in corso si è progressivamente aggravata. Gli aiuti comunque potrebbero non raggiungere immediatamente tutte le persone che ne hanno bisogno, anche perché gli attacchi israeliani e i combattimenti stanno proseguendo in diverse zone della Striscia.

La responsabile della comunicazione dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Juliette Touma, ha scritto su X (Twitter) che le attività di assistenza alla popolazione sono complicate dal blackout nelle comunicazioni, e che «non si possono consegnare gli aiuti sotto a un cielo pieno di bombardamenti». Al contempo Israele ha accusato Hamas di trattenere per sé gli aiuti destinati alla popolazione civile, contribuendo ad aggravare la loro situazione.

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