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  • Giovedì 14 dicembre 2023

Putin ha detto che gli obiettivi della Russia in Ucraina non sono cambiati

E sono sempre quelli massimalisti di «demilitarizzare» il paese, ha ribadito nella sua conferenza stampa di fine anno

(EPA/ALEXANDER ZEMLIANICHENKO)
(EPA/ALEXANDER ZEMLIANICHENKO)
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Nella sua tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli obiettivi della Russia a quasi due anni dall’inizio della guerra non sono cambiati, e che la guerra non finirà finché la Russia non riuscirà a «denazificare e demilitarizzare» l’Ucraina.

La conferenza stampa di fine anno è un grosso evento annuale e un momento fondamentale per la propaganda del regime russo: l’anno scorso, per la prima volta in dieci anni, Putin aveva rinunciato alla conferenza stampa, e la cosa era stata ricollegata da molti alle difficoltà della Russia nella guerra in Ucraina.

Come previsto, per gran parte del suo discorso Putin ha ripetuto gli stessi temi propagandistici promossi dalla Russia negli ultimi anni. Fra le altre cose, ha detto che i paesi occidentali hanno rovinato le relazioni con la Russia cercando di «spingerci al secondo o terzo posto e ignorando i nostri interessi». Ha aggiunto che dopo la rivoluzione del 2014 in Ucraina la Russia non ha avuto scelta se non attaccare. Fra le cose più concrete Putin ha detto che al momento in Ucraina sono attivi 617mila soldati russi.

Putin ha anche confermato che sono in corso negoziati con gli Stati Uniti per trattare la liberazione del giornalista statunitense Evan Gershkovich, arrestato in Russia a marzo e la cui carcerazione preventiva è stata ripetutamente prolungata. Le accuse di spionaggio per cui è stato arrestato prevedono una condanna fino a 20 anni di reclusione, e sono state respinte da lui, dal governo statunitense e dal suo giornale, il Wall Street Journal. Putin ha detto che i negoziati «non sono facili», e che i termini dell’accordo dovranno essere «soddisfacenti» anche per la Russia.

Come in tutte le occasioni la conferenza stampa è trasmessa in diretta sulla televisione di stato russa, e hanno partecipato migliaia di giornalisti selezionati e invitati dal Cremlino: non è possibile per i giornalisti ottenere accrediti alla conferenza stampa se non si è stati selezionati in precedenza.

L’anno scorso Putin non aveva dato spiegazioni sui motivi per cui non aveva organizzato la conferenza stampa, che di solito è un momento molto autocelebrativo del suo regime, ma un’ipotesi era che avesse deciso di non esporsi in un momento in cui la sua popolarità era in calo, sia a causa delle sconfitte dell’esercito russo in Ucraina che della problematica e contestata campagna di arruolamento che aveva avviato pochi mesi prima, a settembre del 2022.

La conferenza stampa di quest’anno è stata organizzata in condizioni molto diverse: le attività dell’esercito russo in Ucraina procedono comunque a rilento e con molte difficoltà, come del resto quelle dell’esercito ucraino, ma nel frattempo Putin ha rafforzato il proprio potere. Ha continuato a reprimere il dissenso interno, si è assicurato forniture di armi da paesi alleati come la Corea del Nord e ha mostrato di essere molto determinato nel proprio proposito di vincere la guerra in Ucraina, a fronte invece di un crescente vacillamento del sostegno militare occidentale, sia da parte degli Stati Uniti che dell’Unione Europea.

Nel frattempo Putin ha anche fatto sapere che si ricandiderà alle prossime elezioni presidenziali, per il suo quinto mandato da presidente: Putin è al potere ininterrottamente dal 1999 e punta a restarci ancora a lungo. La conferenza stampa di giovedì gli darà la possibilità di mostrarsi sicuro di sé e in pieno controllo della situazione, nonostante la guerra in Ucraina, le conseguenti sanzioni occidentali e il loro impatto sull’economia russa e l’isolamento internazionale.

Dopo la conferenza stampa la televisione di stato russa manda tradizionalmente in onda Linea diretta con Vladimir Putin, un programma televisivo in cui Putin risponde a domande inviate dalla cittadinanza: di solito riguardano questioni interne, come assistenza sanitaria, economia e infrastrutture. Secondo i media statali russi è già stato presentato più di un milione e mezzo di domande.