La legge sul “diritto all’oblio oncologico” è stata approvata in via definitiva

Proibirà a banche e assicurazioni di fare domande su tumori da cui si è guariti, come accade già in altri paesi europei

Due donne partecipano all'evento "Race for the Cure", organizzato per sostenere gli sforzi per trovare una cura ai tumori al seno, Roma, 8 maggio 2023 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Due donne partecipano all'evento "Race for the Cure", organizzato per sostenere gli sforzi per trovare una cura ai tumori al seno, Roma, 8 maggio 2023 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
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Martedì il Senato ha approvato in via definitiva una legge che istituisce il “diritto all’oblio oncologico”, cioè il diritto delle persone che sono guarite da un tumore di non fornire informazioni sulla loro malattia pregressa in determinate circostanze in cui attualmente è richiesto. La legge è stata approvata all’unanimità, come già era accaduto per la sua approvazione preliminare alla Camera, avvenuta ad agosto.

La legge contribuirà a ridurre almeno in parte i disagi che devono affrontare spesso le persone guarite da un tumore, a cui finora può capitare di non ottenere un mutuo, una polizza assicurativa o di non riuscire a far procedere le pratiche di adozione proprio per via della loro precedente malattia, anche se hanno finito le cure mediche anni prima.

Il testo (PDF) proibisce infatti a istituti come banche e assicurazioni di chiedere
«informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui la stessa sia stata precedentemente affetta e il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta». Anche le agenzie che si occupano di adozioni non potranno più chiedere «informazioni relative a patologie oncologiche pregresse quando siano trascorsi più di dieci anni dalla conclusione del trattamento attivo».

– Leggi anche: Cos’è il “diritto all’oblio oncologico”

Non è facile stimare con precisione il numero delle persone a cui sono stati negati finanziamenti o servizi per via della loro malattia pregressa. Varie organizzazioni che si occupano di pazienti oncologici, come la Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e l’associazione aBRCAdabra, che sostiene in particolare le persone con mutazioni nei geni BRCA1 e 2 (collegate a un maggiore rischio di sviluppare certi tipi di tumore, tra cui quello alla mammella), hanno però detto di ricevere con frequenza testimonianze e segnalazioni di questo tipo.

Parlando col Corriere della Sera Saverio Cinieri, presidente della Fondazione AIOM, ha stimato che oggi in Italia ci sono «quasi un milione di persone» che possono considerarsi guarite da un tumore, perché in sostanza sono tornate ad avere la stessa aspettativa di vita che avevano prima della malattia.

Negli anni scorsi una legge che garantisca il diritto all’oblio oncologico era già stata approvata in diversi paesi dell’Unione Europea fra cui Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Portogallo.