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  • Martedì 5 dicembre 2023

L’ex ambasciatore statunitense accusato di essere stato una spia di Cuba

Si chiama Manuel Rocha e secondo le accuse avrebbe segretamente lavorato per conto del governo cubano dal 1981 al 2017

Manuel Rocha (State Department via AP)
Manuel Rocha (State Department via AP)
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Manuel Rocha, un diplomatico in pensione che ha lavorato per decenni per il governo statunitense, è stato accusato di essere stato una spia per conto del governo cubano.

Secondo le accuse Rocha – che ha 73 anni, è nato in Colombia ma è cresciuto negli Stati Uniti – sarebbe stato in contatto con agenti dei servizi segreti cubani dagli inizi della sua carriera diplomatica, nel 1981, almeno fino al 2017. Rocha iniziò la sua carriera diplomatica nel 1981, con ruoli sempre più importanti nelle delegazioni statunitensi in vari paesi, soprattutto sudamericani ma anche in Italia. Fra il 2000 e il 2002 ottenne il suo ruolo più significativo, quello di ambasciatore in Bolivia, un paese dell’America del Sud.

Le accuse contro di lui seguono un’indagine dell’FBI, l’agenzia investigativa federale degli Stati Uniti, in cui un agente sotto copertura aveva contattato Rocha fingendosi un agente cubano. In quel contesto, pare che Rocha fosse disposto a collaborare per sabotare gli Stati Uniti, a cui si sarebbe rivolto anche come «il nemico».

I rapporti fra gli Stati Uniti e Cuba sono storicamente molto ostili, e le informazioni fornite da Rocha all’intelligence cubana potrebbero essere state passate da questa ai governi di altri paesi rivali degli Stati Uniti, come la Russia. Merrick Garland, il procuratore generale degli Stati Uniti, che ha un ruolo equivalente a quello di ministro della Giustizia e ha supervisionato le accuse, ha detto che quella di Rocha potrebbe essere «una delle infiltrazioni più di alto profilo e durature» nel governo statunitense.

Rocha è accusato di aver perseguito illegalmente gli interessi di un paese straniero. Non è chiaro quante informazioni abbia passato al governo cubano: un esperto di controspionaggio sentito dal New York Times ha detto che per gli Stati Uniti sarà molto difficile capirlo senza la collaborazione di Rocha.