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  • Lunedì 27 novembre 2023

Il nuovo governo della Polonia potrebbe durare solo 14 giorni

È guidato dal primo ministro uscente Mateusz Morawiecki e ha due settimane per ottenere la fiducia, ma è improbabile che ci riesca

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki (sulla sinistra) con alcuni membri del suo nuovo governo (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki (sulla sinistra) con alcuni membri del suo nuovo governo (AP Photo/Czarek Sokolowski)
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Lunedì in Polonia ha prestato giuramento un nuovo governo guidato dal primo ministro uscente Mateusz Morawiecki, del partito conservatore Diritto e Giustizia. Con ogni probabilità il nuovo governo non durerà più di 14 giorni, entro i quali dovrà essere confermato con un voto di fiducia dal parlamento, dove Diritto e Giustizia è il partito con il maggior numero di seggi ma non ha la maggioranza assoluta. A quel punto la coalizione di opposizione che alle elezioni del 15 ottobre ha ottenuto la maggioranza potrebbe scegliere un proprio candidato a primo ministro.

Con 191 seggi su 460, Diritto e Giustizia non può contare su un numero sufficiente di voti per ottenere la fiducia. Al contrario la coalizione d’opposizione ora controlla 248 seggi nel nuovo parlamento. Diversi analisti e politici d’opposizione sospettano che il presidente Andrzej Duda – ex parlamentare di Diritto e Giustizia che negli ultimi anni si è spesso mostrato ancora molto vicino al partito – abbia comunque chiesto a Morawiecki di formare un governo destinato a cadere per posticipare il momento in cui le opposizioni potranno formare un proprio governo e, nel frattempo, permettergli di nominare persone vicine a Diritto e Giustizia in ruoli extragovernativi di responsabilità, sottraendo le nomine alla coalizione che ha vinto le elezioni. Nell’ultima settimana, per esempio, Morawiecki ha nominato persone a sé vicine alla guida dell’autorità nazionale di vigilanza finanziaria.

Duda ha spiegato la propria scelta dicendo di aver «rispettato la tradizione di nominare un governo formato da un candidato scelto dal partito che ha vinto le elezioni parlamentari». Diritto e Giustizia è ancora il primo partito della Polonia per numero di voti, ma rispetto al 2019 la percentuale è diminuita. Alle elezioni parlamentari del 15 ottobre ha ottenuto il 35,4 per cento dei voti, che non sono abbastanza per formare una maggioranza in parlamento, nemmeno in coalizione con l’altro partito di estrema destra, Konfederacja, che ha ottenuto un risultato deludente rispetto ai sondaggi. Nessun altro partito sembra essere intenzionato a sostenere un loro governo in parlamento. La coalizione dei partiti d’opposizione ha invece 248 seggi, con un buon margine sui 231 necessari per la maggioranza, e avrebbe quindi i voti per confermare la fiducia a un proprio governo: il candidato primo ministro più probabile è Donald Tusk, già primo ministro dal 2007 al 2014.

Lo stesso Morawiecki ha detto che sta cercando dei partner con cui governare e che è disposto ad attuare alcune politiche care alle opposizioni se lo dovessero sostenere, ma che la possibilità di riuscirci è «del 10 per cento, o anche meno». La coalizione di opposizione, che è comunque piuttosto eterogenea in quanto a posizioni politiche, è accomunata infatti principalmente dall’opposizione al governo uscente, e formata da partiti che lo ritengono responsabile di aver eroso la libertà dei media e del sistema giudiziario, i diritti delle donne e delle minoranze, oltre ad aver permesso episodi di corruzione su vasta scala. Li accomuna inoltre un orientamento filoeuropeista molto lontano dalle posizioni di Diritto e Giustizia sull’Unione europea, che in Polonia è ancora un tema molto sentito.

Il nuovo governo prevede la nomina a ministri di molti esperti tecnici e del maggior numero di ministre donne da quando Diritto e Giustizia è salito al potere nel 2015. Molti dei politici di Diritto e Giustizia che hanno ricoperto ruoli ministeriali negli ultimi otto anni invece non sono stati inclusi: l’ipotesi più accreditata, citata anche da varie testate tra cui l’Associated Press, è che non volessero essere associati a un governo destinato a fallire. Duda ha invece elogiato la scelta di nominare vari ministri tecnici, che «finora erano conosciuti come esperti, che lavoravano in seconda linea».

Le opposizioni hanno fortemente criticato la decisione di Duda: Marcin Kierwinski, un parlamentare del gruppo liberale Coalizione Civica (KO), ha detto in un’intervista che in Polonia è circolata molto che «sappiamo tutti che è una grande farsa» e «una corsa contro il tempo». Leszek Miller, che è stato primo ministro della Polonia dal 2001 al 2004 e ora è membro del Parlamento europeo, ha paragonato la durata del governo di Morawiecki all’aspettativa di vita di una mosca: «il governo di Morawiecki non avrà nemmeno il tempo di trasformarsi in pupa, altro che deporre le uova».