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  • Domenica 26 novembre 2023

In Sierra Leone c’è un coprifuoco nazionale

Lo ha imposto il presidente Bio dopo un attacco a una base militare e a un carcere: ma le notizie sono ancora molto confuse

Il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, parla con un gruppo di giornalisti (AP Photo/TJ Bade)
Il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, parla con un gruppo di giornalisti (AP Photo/TJ Bade)
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In Sierra Leone, un paese dell’Africa occidentale, il presidente Julius Maada Bio ha imposto un coprifuoco nazionale dopo un attacco armato a una base militare e a un carcere avvenuti domenica nella capitale Freetown. Il governo sostiene di avere la situazione sotto controllo, ma diverse testimonianze raccontano di esplosioni, spari e gruppi di uomini armati in città.

Il presidente Bio ha detto che è stata arrestata la maggior parte dei leader dell’attacco alla base militare. Al momento le notizie che arrivano però sono perlopiù confuse e frammentarie, non è chiaro se gli attacchi facciano parte di un’operazione più ampia contro il governo e se la situazione si possa realmente considerare ristabilizzata.

In mattinata il ministro dell’Informazione Chernor Bah aveva fatto sapere che alcune persone non identificate avevano cercato di entrare in un’armeria dell’esercito nel quartiere di Wilberforce, dove si trovano fra l’altro varie ambasciate, e che erano state respinte. Poco dopo c’era stato un attacco armato alla principale prigione della città: un funzionario governativo che ha voluto rimanere anonimo ha detto a Reuters che i responsabili dell’attacco avevano fatto evadere diverse persone dal carcere. Anche un funzionario che lavora nel carcere ha detto a BBC News che alcuni detenuti sono evasi dopo l’attacco.

Al momento non è chiaro quante persone siano evase. La prigione di Freetown ha una capienza da 324 persone ma nel 2019 ne ospitava più di duemila, sostiene un rapporto del dipartimento di Stato degli Stati Uniti citato da Reuters. A Freetown vive circa un milione di persone, circa un ottavo della popolazione totale della Sierra Leone.

Un giornalista di Reuters ha intervistato alcune persone armate e a volto coperto che ha incontrato domenica a Freetown. «Ripuliremo questa società. Non ce l’abbiamo con i civili, che dovrebbero continuare a vivere normalmente», ha detto uno di loro.

Nelle scorse ore diversi giornalisti hanno raccontato di avere sentito diversi spari dopo che il governo aveva detto di avere il controllo della situazione. Un giornalista di Associated Press dice di avere sentito degli spari diverse ore dopo le prime dichiarazioni del governo, aggiungendo che non era chiaro chi stesse sparando e se il governo avesse compiuto degli arresti.

A giugno Bio era stato rieletto per un secondo mandato. Secondo gli osservatori internazionali dell’Unione Europea e degli Stati Uniti però le elezioni si sono svolte senza le dovute condizioni di trasparenza da parte delle autorità elettorali. Bio è un ex militare che partecipò a due colpi di stato durante la guerra civile che si combatté negli anni Novanta e fino al 2002; nel 1996 governò il paese alla guida di una giunta militare. In agosto alcuni soldati erano stati arrestati con l’accusa di avere organizzato un colpo di stato per deporre Bio.