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  • Venerdì 3 novembre 2023

Per ora Israele rifiuta un cessate il fuoco

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che i combattimenti cesseranno solo nel momento in cui Hamas libererà tutti gli ostaggi

Un bombardamento di Israele sulla Striscia di Gaza, lo scorso 31 ottobre (AP Photo/ Ariel Schalit, File)
Un bombardamento di Israele sulla Striscia di Gaza, lo scorso 31 ottobre (AP Photo/ Ariel Schalit, File)
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Venerdì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che non ci sarà alcun cessate il fuoco nella Striscia di Gaza finché Hamas non avrà liberato tutti gli ostaggi, che sono almeno 241. Nel pomeriggio c’è stata un’esplosione vicino all’ospedale al Shifa, il più grande della città di Gaza: il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha attribuito l’esplosione a un bombardamento israeliano e ha parlato di diverse persone morte e ferite. Al contempo le Forze di difesa israeliane hanno detto di aver colpito con un attacco aereo un’ambulanza nella Striscia, sostenendo che fosse «utilizzata da Hamas» per trasportare armi. Uno dei momenti più attesi della giornata però è stato il discorso televisivo di Hassan Nasrallah, il leader del gruppo radicale libanese Hezbollah, che ha parlato per la prima volta pubblicamente della guerra in corso. Nasrallah non ha escluso la possibilità che in futuro si apra un fronte di guerra in Libano, ma ha detto che questo dipenderà soprattutto da come si evolverà l’invasione israeliana nella Striscia. Ha detto anche che l’attacco di Hamas era stato organizzato in autonomia senza il coinvolgimento di altri paesi o gruppi, un tema di cui si era discusso molto nelle ultime settimane.