Lo scherzo telefonico di due comici russi a Giorgia Meloni

Uno di loro ha finto di essere un politico africano e ha discusso con lei di vari temi, dall'immigrazione alla guerra in Ucraina

Un frame del video diffuso dal duo comico con la telefonata a Giorgia Meloni
Un frame del video diffuso dal duo comico con la telefonata a Giorgia Meloni

Mercoledì un duo di comici russi noti come Vovan & Lexus ha diffuso la registrazione di una telefonata alla presidente Consiglio italiana, Giorgia Meloni, in cui uno dei due si è finto il presidente dell’Unione Africana, l’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i paesi del continente africano riconosciuti dalla comunità internazionale. Nel video il comico parla in inglese con Meloni di vari argomenti, tra cui i flussi migratori e la guerra in Ucraina.

Mercoledì l’ufficio del Consigliere diplomatico della presidenza del Consiglio ha diffuso un breve comunicato in cui ammette di «essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana». Il comunicato chiarisce che la telefonata risale al 18 settembre, quando Meloni si trovava a New York in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ed era quindi in contatto con molti leader internazionali, tra cui anche i presidenti e rappresentanti di alcuni paesi africani.

Il duo comico Vovan & Lexus è noto proprio per gli scherzi telefonici fatti a politici o celebrità. In passato i due hanno parlato anche con Angela Merkel quando era la cancelliera tedesca, con l’autrice della saga di Harry Potter J.K. Rowling e con la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, tra gli altri, sempre nascondendo la propria reale identità.

Per quanto riguarda i migranti, nella telefonata Meloni dice che la situazione in Italia è «molto difficile da tutti i punti di vista: umanitario, logistico e di sicurezza», e che probabilmente gli arrivi di migranti via mare aumenteranno nei prossimi mesi a causa dei problemi interni di alcuni paesi africani. Meloni dice anche che gli altri paesi europei «non sono interessati» a risolvere il problema, e credono che «solo l’Italia debba occuparsene», una posizione già espressa varie volte in passato da Meloni e da altri esponenti dei partiti di destra e centrodestra.

Sempre fingendosi un politico africano, il comico ha chiesto a Meloni cosa pensi dell’intenzione (mai concretizzata) del governo del Regno Unito di trasferire alcuni richiedenti asilo in Ruanda, ma Meloni risponde di non averne mai discusso, e di non conoscere i dettagli della proposta.

Durante la conversazione si parla anche della guerra in corso in Ucraina. «C’è molta stanchezza [fatigue], siamo arrivati a un momento in cui tutti capiscono che serve una via d’uscita, ma il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, rispettando il diritto internazionale», ha detto Meloni. «Ho alcune idee al riguardo, ma sto aspettando il momento giusto per presentarle».

Incalzata dal comico, Meloni dice anche che la controffensiva ucraina «forse non sta procedendo nel modo che [gli ucraini] si aspettavano», e che il conflitto «potrebbe continuare per anni se non proviamo a trovare una soluzione». Il comico chiede poi a Meloni se creda che ci sia un problema di «nazionalismo» in Ucraina, ma la presidente del Consiglio risponde di no, e che anzi è Putin ad avere un problema in quel senso.