La Corte d’appello britannica ha dichiarato illegale il piano del governo di trasferire persone migranti dal Regno Unito al Ruanda

Una manifestazione di protesta contro il piano di trasferimenti (AP Photo/Alastair Grant)
Una manifestazione di protesta contro il piano di trasferimenti (AP Photo/Alastair Grant)

La Corte d’appello britannica, il secondo più alto tribunale di Inghilterra e Galles, ha dichiarato illegale il piano del governo del Regno Unito che prevede il trasferimento in Ruanda dei migranti entrati illegalmente in territorio britannico. Il piano era stato approvato dal governo dell’ex primo ministro conservatore Boris Johnson in seguito a un accordo con il governo ruandese. Prevede che il Regno Unito paghi il Ruanda per prendere in carico i migranti per tutto il tempo necessario per decidere se dare loro lo status di rifugiati. Anche l’attuale primo ministro conservatore Rishi Sunak ha più volte detto di voler procedere con l’attuazione del piano.

Finora, però, i trasferimenti dei migranti in Ruanda non sono mai stati messi in pratica. Il primo volo che avrebbe dovuto mandare i migranti in Ruanda, previsto per il 14 giugno, era stato bloccato in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. La Corte aveva stabilito che uno dei richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere trasferiti, un uomo fuggito dall’Iraq, avrebbe subìto un’irreparabile violazione dei propri diritti se fosse stato portato in Ruanda.

Dopo un ricorso del governo britannico, a dicembre l’Alta corte di giustizia del Regno Unito, il tribunale di primo grado di Inghilterra e Galles, aveva invece dichiarato legale il piano. Nel frattempo però diverse associazioni in sostegno dei diritti dei richiedenti asilo avevano presentato a loro volta ricorso in appello per fermare l’applicazione del piano. Giovedì pomeriggio il primo ministro britannico Rishi Sunak ha detto che il governo ricorrerà alla Corte Suprema, per l’ultimo grado di giudizio.

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