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  • Martedì 31 ottobre 2023

È iniziata l’invasione della Striscia di Gaza

I soldati israeliani si stanno muovendo per circondare la città di Gaza, e ora ci si aspetta l'inizio di una guerra urbana

Un carro armato dell'esercito israeliano (ANSA/EPA/HANNIBAL HANSCHKE)
Un carro armato dell'esercito israeliano (ANSA/EPA/HANNIBAL HANSCHKE)
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L’esercito israeliano, che venerdì sera ha cominciato l’invasione di terra della Striscia di Gaza, è arrivato lunedì nella periferia di Gaza, la principale città della Striscia e il luogo dove si ritiene siano annidate le principali risorse e infrastrutture di Hamas. L’esercito si sta avvicinando da tre direzioni e ha raggiunto la principale strada che attraversa la Striscia parallelamente al mare.

Nelle prossime ore o nei prossimi giorni potrebbe cominciare effettivamente la guerra urbana all’interno della città di Gaza, anche se non è ancora chiaro in che modo: cioè se i militari israeliani cercheranno di entrare in massa in città, o se continueranno con operazioni militari più graduali. In ogni caso, le conseguenze per la popolazione civile che non se n’è andata potrebbero essere disastrose.

Benché l’invasione sia cominciata da cinque giorni, le informazioni su cosa sta succedendo sul campo sono ancora eccezionalmente poche.

L’esercito israeliano pubblica da giorni comunicati generici ed estremamente vaghi in cui non descrive davvero il tipo di operazioni che sta facendo. Anche Hamas sta facendo lo stesso, e nei suoi comunicati ha parlato di combattimenti con le truppe israeliane ma solo in termini generali. Questa segretezza, unita al fatto che i combattimenti stanno ancora avvenendo nelle zone poco abitate lontane dalle città, e dunque lontano da possibili testimoni civili, contribuisce a creare grande incertezza attorno a tutto quello che riguarda l’invasione, almeno per ora.

L’incertezza è stata tale che per molti giorni tutti i media (compreso il Post) hanno esitato a parlare esplicitamente di un’invasione, anche perché l’operazione militare di terra in corso non è l’attacco massiccio che molti avevano previsto, ma un’operazione al momento più ridotta (i bombardamenti aerei israeliani invece stanno proseguendo con un’intensità che non si era mai vista prima di questa guerra). Il fatto che i soldati israeliani siano dentro a Gaza ormai da cinque giorni giustifica però l’uso del termine «invasione».

– Leggi anche: Le notizie sulla guerra man mano che arrivano

Quello che si sa dell’invasione, di fatto, deriva da alcuni video diffusi dall’esercito israeliano soprattutto con scopi di propaganda e da pochi video girati da dentro alla Striscia, diffusi online e verificati da esperti.

Venerdì l’esercito israeliano è entrato nella Striscia di Gaza da almeno due punti: dal confine nord e dal confine est, praticamente a metà della Striscia: delimitano la zona nord della Striscia, quella che contiene Gaza e da cui l’esercito israeliano aveva chiesto l’evacuazione dei civili. Queste due forze di penetrazione, che dunque si trovano a nord e a sud di Gaza, hanno cominciato ad avanzare lentamente verso la città, per circondarla.

I video pubblicati dall’esercito israeliano mostrano come stia avvenendo l’avanzamento, che per ora è in gran parte in campo aperto: dapprima si muovono i bulldozer, che spianano la strada per i veicoli militari e la fanteria. Attualmente l’azione dell’esercito israeliano si sta concentrando esclusivamente nella parte nord della Striscia, cosa che fa pensare che l’esercito intenda dividere in due il territorio, operando per il momento soltanto nella zona nord.

Ci sono stati scontri con le forze di Hamas, confermati da entrambe le parti, ma non sappiamo di quale entità: è probabile però che per ora i combattimenti siano relativamente ridotti, sia perché Hamas non combatte in campo aperto (i suoi miliziani sono asserragliati nei tunnel scavati sotto la città) sia perché l’esercito israeliano ha parlato per ora di pochissimi soldati feriti, e nessun morto (anche se è sempre possibile che i feriti siano molti di più e l’esercito non voglia darne pubblicamente notizia).

L’esercito ha anche annunciato di aver liberato un ostaggio, una soldata che era stata rapita da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre: è in buona salute ed è già tornata in Israele.

L’avanzata da nord
Non è ancora del tutto chiaro precisamente da quanti e quali punti l’esercito israeliano abbia attraversato il confine nord della Striscia di Gaza. Certamente ha attraversato il confine dalla zona lungo il mare, quindi a nord-ovest, e secondo varie testimonianze è arrivato ad al Karama, un centro abitato a nord di Gaza. Dalle foto satellitari è possibile vedere il passaggio dei bulldozer nell’area, che spianano la strada ai carri armati.

Hamas ha confermato di fatto l’ingresso dell’esercito israeliano in quest’area, dicendo che i suoi miliziani hanno «sorpreso le forze nemiche che avanzavano a nord-ovest di Beit Lahia», una città che si trova nella zona nord della Striscia. È anche quasi sicuro che l’esercito sia entrato a nord-est del confine, fino ad arrivare alla città di Beit Hanoun.

L’avanzata da sud
Sappiamo che, dopo essere entrato a sud della città di Gaza, l’esercito israeliano ha raggiunto la strada Salah al-Din, la più importante della Striscia, che la attraversa tutta da nord a sud. Da questa strada l’esercito è poi risalito verso nord, cioè verso la città.

Tra le altre cose lunedì è stato pubblicato un video, verificato da vari media, che mostra un carro armato sparare a un’auto proprio sulla strada Salah al-Din. Alcuni testimoni hanno detto che nell’auto c’erano dei civili, tre dei quali sono morti.

Ci sono varie testimonianze che mostrano come l’esercito israeliano sia poi arrivato ai confini sud della città di Gaza. Tra le altre cose, l’esercito stesso ha detto che i suoi soldati sul campo hanno diretto un bombardamento aereo su una postazione missilistica di Hamas vicino all’università al Azhar: significa che le truppe sono molto vicine.