L’ex primo ministro pakistano Nawaz Sharif è rimpatriato per candidarsi alle elezioni di gennaio, dopo 4 anni di esilio autoimposto

Nawaz Sharif saluta la folla durante un comizio a Lahore, in Pakistan, 21 ottobre 2023 (AP Photo/Anjum Naveed)
Nawaz Sharif saluta la folla durante un comizio a Lahore, in Pakistan, 21 ottobre 2023 (AP Photo/Anjum Naveed)

Sabato l’ex primo ministro pakistano Nawaz Sharif è ritornato nel suo paese per candidarsi alle elezioni di gennaio, dopo 4 anni di esilio autoimposto per sfuggire a una condanna per corruzione. Era andato a Londra nel 2019 per sottoporsi a cure mediche, e da allora non era più rientrato in Pakistan, dove aveva ricevuto diverse condanne per corruzione. Giovedì una corte pakistana gli aveva concesso la libertà su cauzione fino a martedì 24 ottobre, quando dovrà comparire in tribunale. Il suo rientro segna l’inizio della sua campagna per essere rieletto primo ministro, nonostante al momento a causa delle sue condanne non possa legalmente candidarsi alle elezioni: i suoi avvocati hanno già detto che intendono far annullare il divieto.

Nawaz Sharif fu primo ministro del Pakistan tre volte: dal 1990 al 1993, dal 1997 al 1999, e dal 2013 al 2017, quando venne deposto per il suo coinvolgimento nello scandalo dei Panama Papers. Secondo lui, la sua rimozione fu orchestrata dall’esercito, che ha una grande influenza nella politica pakistana. Gli succedette l’ex giocatore di cricket Imran Khan, che ha governato fino al 2022 e ora si trova in carcere per corruzione: è considerato il suo principale avversario, e nonostante al momento neanche lui possa candidarsi alle elezioni, il suo partito è ancora molto popolare in Pakistan.

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