La pista da bob a Cortina non si farà

Lo ha annunciato il presidente del CONI Giovanni Malagò: dopo mesi di discussioni e tentativi le gare delle Olimpiadi invernali del 2026 non si terranno lì

Una curva della pista da bob di cortina (ANSA)
Una curva della pista da bob di cortina (ANSA)
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Il presidente del CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), Giovanni Malagò, ha annunciato che la pista da bob di Cortina d’Ampezzo non sarà ricostruita per le Olimpiadi invernali del 2026, ospitate a Milano e a Cortina, in Veneto. Le gare di bob, slittino e skeleton dovranno quindi essere ospitate su un’altra pista. Da tempo non si riusciva a trovare una società che si occupasse del cantiere della pista di Cortina, visti gli elevati costi e i tempi ristretti, e si era discusso anche delle ricadute ambientali e sociali del progetto.

Malagò ha comunicato la decisione lunedì durante una riunione del Comitato olimpico internazionale (CIO, il massimo organismo sportivo mondiale) a Mumbai, in India: avrebbe ricevuto l’informazione dal governo, che gli ha fatto sapere di non aver più intenzione di portare avanti il progetto per la nuova pista. La decisione è stata condivisa dal CIO.

Negli ultimi due anni altre città si erano candidate a ospitare le gare di bob. Ci aveva provato il Piemonte e soprattutto Innsbruck, in Austria. A luglio, dopo che il bando di gara era andato deserto per la prima volta, il sindaco Georg Willi aveva scritto alla fondazione Milano Cortina che organizza le Olimpiadi, proponendo di utilizzare la loro pista da bob e chiedendo 12,5 milioni di euro per adeguare le strutture. Dopo l’annuncio di Malagò il presidente del Comitato olimpico austriaco, Karl Stoss, gli ha detto che «l’Austria è un potenziale candidato e sarebbe felice di sostenervi». Finora la fondazione Milano Cortina aveva sempre respinto tutte le offerte soprattutto per via delle promesse fatte a Cortina.

– Leggi anche: Nessuno vuole costruire la pista da bob di Cortina

Una pista da bob a Cortina esiste, ma avrebbe dovuto essere rifatta in diversi punti per adeguarla agli standard attuali. Il bando per il cantiere prevedeva 807 giorni di lavoro, al momento mancano circa 830 giorni all’inizio delle Olimpiadi e in ogni caso la pista deve essere finita molto prima, almeno entro la fine di novembre del 2024, per i collaudi e le gare di prova indispensabili per avere la certificazione dal CIO. Nell’ultimo anno di cantiere avrebbero potuto essere completate le opere come le tribune, il centro stampa e gli spazi per gli atleti.

All’inizio dell’anno c’era già stato un cambio di programma per altre discipline. La fondazione Milano Cortina aveva deciso che le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi invernali del 2026 si terranno a Milano, alla fiera della zona nordoccidentale della città, tra i comuni di Rho e Pero. Inizialmente le gare erano previste a Baselga di Piné, un comune dell’Alta Valsugana, in provincia di Trento. I costi troppo alti relativi alla riqualificazione dell’impianto trentino avevano convinto la fondazione a spostare le gare.