Cosa sappiamo del concerto di Kanye West a Reggio Emilia

Dovrebbe essere il 20 ottobre ma i biglietti non sono ancora in vendita, le autorità si lamentano e la data potrebbe essere posticipata

Kanye West
Kanye West (Evan Agostini/Invision/AP)
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Dall’inizio di ottobre ha iniziato a diffondersi su forum e social network l’ipotesi che il rapper americano Kanye West, che da tempo ha cambiato ufficialmente nome in Ye, stesse preparando un concerto in Italia, alla RCF Arena di Reggio Emilia, l’area del Campovolo realizzata per ospitare eventi da decine di migliaia di persone. Le indiscrezioni si basavano sulla prolungata presenza del rapper in Italia, dove sta ultimando il suo nuovo disco, e in parte su alcuni sopralluoghi fatti dai suoi collaboratori. I tempi decisamente stretti hanno alimentato le speculazioni e i dubbi, ma la scorsa settimana è iniziato il montaggio del palco e venerdì è stata presentata in prefettura la richiesta per il concerto che dovrebbe tenersi tra pochi giorni, venerdì 20 ottobre.

Il tempo effettivamente non è molto e nonostante manchino pochi giorni ci sono ancora molte incertezze sulla data: le autorizzazioni sono state chieste per il 20 ottobre, ma il concerto potrebbe essere rinviato al 27 o a lunedì 30. Lo scarso preavviso è uno dei tanti motivi di preoccupazione per la prefettura e per l’amministrazione comunale di Reggio Emilia, che dovranno gestire l’arrivo di decine di migliaia di persone, 80mila secondo le stime dei giornali locali emiliani. In molti hanno collegato la volontà di West di fare un grande concerto in Italia annunciandolo con pochissimo preavviso a una decisione analoga che aveva preso il rapper Travis Scott, ancora più popolare di West tra i più giovani, che lo scorso agosto aveva fatto una data al Circo Massimo a Roma a cui avevano partecipato decine di migliaia di persone, nonostante si fosse tenuto pochissimi giorni dopo l’annuncio ufficiale. Al concerto di Scott, peraltro, c’erano stati grossi problemi di ordine pubblico.

Kanye West è in Italia da alcuni mesi. Nelle ultime settimane è stato fotografato a Venezia, in centro a Milano e sugli spalti dello stadio Marassi di Genova durante la partita Genoa-Milan. La sua presenza è legata ai suoi interessi imprenditoriali nella moda e soprattutto alla preparazione del nuovo disco: l’ultimo era Donda, uscito nel 2021.

L’uscita imminente del disco è un ulteriore elemento di incertezza: non è ancora chiaro se il concerto di Reggio Emilia sarà effettivamente un concerto oppure un ascolto in anteprima del nuovo disco. West aveva già organizzato ascolti collettivi prima della pubblicazione di alcuni dischi precedenti, The life of Pablo, Jesus is King e Donda. Nell’estate del 2021 West fece ascoltare Donda a decine di migliaia di persone nello stadio Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, in Georgia. Decise poi di rinviare l’uscita del disco per affinare alcuni pezzi, un lavoro che portò avanti nello stadio dove allestì uno studio di registrazione e dove visse per alcuni giorni insieme ai suoi collaboratori.

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L’imprevedibilità di West, tuttavia, non si concilia con le necessità organizzative di un grande concerto. Venerdì il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi si è lamentato con gli organizzatori proprio delle tempistiche. «Nel pieno rispetto della programmazione musicale di un’arena in gestione ad operatori privati, non si può confondere la disponibilità della città ad affrontare eventi di portata mondiale con la condizione di incertezza che ha accompagnato tutta la settimana, tenendo in sospeso istituzioni, forze dell’ordine, assistenza socio sanitaria fino all’ultimo», ha detto.

Nei giorni scorsi anche la prefetta Maria Rita Cocciufa si è detta preoccupata per l’incertezza generale. Nel pomeriggio di lunedì è in programma una riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, un organismo di cui fanno parte le forze dell’ordine, il Comune, la Provincia, la Protezione Civile, la Croce Rossa, l’azienda sanitaria locale e i Vigili del Fuoco.

Nella riunione si farà il punto sulla gestione della sicurezza dei partecipanti, dei flussi di persone e del traffico. «La documentazione è arrivata in tarda mattinata con la richiesta per il 20 ottobre prossimo. Mi aspetto dunque che nelle prossime ore vengano messi in vendita i biglietti», ha detto venerdì la prefetta. «Hanno indicato 80mila persone, ma bisognerà vedere in così poco tempo quanti biglietti potranno vendere. L’afflusso cambia tutta l’organizzazione».

In realtà non ci sono novità nemmeno sui biglietti. Domenica sera sul portale di Ticketone è stato pubblicato un avviso dell’evento con data 20 ottobre, ma nel giro di poche ore la pagina è stata rimossa. Diversi giornali locali hanno raccontato di pressioni fatte dalle autorità per spostare il concerto almeno al 27 ottobre. Oltre che per una questione di tempi: infatti, venerdì 20 ottobre è previsto un peggioramento delle condizioni meteorologiche, con freddo e pioggia, ed è in programma uno sciopero dei mezzi pubblici.

La concitazione degli ultimi giorni è dovuta anche a certe posizioni prese da West in tempi recenti. Circa un anno fa ha iniziato a pubblicare una serie di post online e a fare interviste in cui esprime idee esplicitamente antisemite, accusando senza nessun fondamento gli ebrei di controllare i media e l’economia, e sostenendo di «amare Hitler e i nazisti». Le uscite antisemite di West sono state diffusamente condannate e gli sono costate miliardi di dollari in collaborazioni pubblicitarie e contratti cancellati, e allo stesso tempo sono state sfruttate da gruppi razzisti e neonazisti per fare propaganda soprattutto online.

Per questo motivo nei giorni scorsi l’ANPI, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, ha criticato West e ha giudicato “sgradita” la sua presenza a Reggio Emilia. «I ragazzi di oggi hanno bisogno di buoni maestri e Kanye West non ne è sicuramente l’esempio più virtuoso», ha detto Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI.

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