Un quarto della popolazione del Nagorno Karabakh è fuggito in Armenia

Centinaia di macchine in coda mentre attraversano il confine tra Nagorno Karabakh e Armenia (Immagine satellitare di Maxar Technologies, via AP)
Centinaia di macchine in coda mentre attraversano il confine tra Nagorno Karabakh e Armenia (Immagine satellitare di Maxar Technologies, via AP)

Tra domenica e lunedì più di 28mila persone che vivevano nel Nagorno Karabakh, stato separatista che si trova in territorio azero ma che è abitato principalmente da persone di etnia armena, hanno abbandonato le proprie case per andare in Armenia. Rappresentano circa un quarto delle 120mila persone che abitavano nella regione prima della guerra. L’esodo è iniziato a causa dell’operazione militare della settimana scorsa con cui l’esercito dell’Azerbaijan aveva preso il controllo di quasi tutto il territorio e costretto in appena due giorni le autorità locali (legate al governo dell’Armenia) alla resa.

Il Nagorno Karabakh è un territorio che aveva circa 120mila abitanti, soprattutto di etnia armena: dal 1993 era un piccolo stato di fatto indipendente, ma ora molto probabilmente si dissolverà all’interno dell’Azerbaijan, che invece è a maggioranza musulmana e di etnia turca. La zona era da decenni al centro di rivendicazioni etniche e territoriali, che in passato avevano causato anche due guerre in cui erano state uccise migliaia di persone. Molte persone di etnia armena che vivevano nel Nagorno Karabakh adesso temono di essere perseguitate.

– Leggi anche: L’esodo dal Nagorno Karabakh, raccontato con le foto