• Cultura
  • Mercoledì 20 settembre 2023

Come Pier Silvio Berlusconi sta provando a cambiare Mediaset

Dopo la morte del padre ha introdotto alcune novità che sembrano limitare il “trash”, ma altre scelte sono piuttosto conservative

(@mediaset/YouTube)
(@mediaset/YouTube)
Caricamento player

Su Canale 5 da poco più di una settimana è iniziata una nuova edizione del Grande Fratello, uno dei programmi di intrattenimento più popolari e rappresentativi del palinsesto di Mediaset. Per la prima volta, nell’edizione di quest’anno ci sono sia partecipanti che hanno già fatto televisione in passato (quelli che finora sarebbero stati chiamati per il Grande Fratello VIP) sia persone sconosciute e con lavori comuni, come previsto dal format originale andato in onda tra il 2000 e il 2019. A condurlo è Alfonso Signorini, già presentatore del Grande Fratello VIP negli anni scorsi, ma la scelta dell’ospite fissa, la giornalista e conduttrice storica del Tg5 Cesara Buonamici, ha lasciato molti sorpresi e perplessi.

Presentando le novità del nuovo palinsesto di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato dal 2015, aveva detto piuttosto schiettamente che il Grande Fratello come era prima non andava bene e che voleva «che gli autori si sforzassero di lavorare per raccontare di più le storie, senza arrivare sempre agli eccessi». È il caso più evidente di un tentativo di Berlusconi di dare un taglio sobrio e istituzionale a programmi da sempre noti, e apprezzati da chi li guarda, proprio per il fatto di essere “trash”. Un tentativo che è diventato più esplicito dopo la morte del padre, Silvio Berlusconi, ma che non è ancora chiaro se e quanto funzionerà.

Nel 1977, poco prima della nascita di Canale 5, che è ancora oggi il più seguito tra i canali di Mediaset, Berlusconi aveva detto in un’intervista che «la mia sarà una tv ottimista». Da allora Mediaset si è sempre posizionata come televisione orientata a un intrattenimento basato spesso sull’eccesso e su un approccio sensazionalistico, fedele a un modo di fare televisione che in precedenza era per molti versi inedito in Italia, e nettamente in contrasto con quello più istituzionale dei canali Rai (contrasto citato esplicitamente nel titolo del celebre programma degli anni Novanta Non è la Rai). Negli ultimi anni questo approccio aveva già cominciato a dare segni di cambiamento, ma con la morte di Silvio Berlusconi, avvenuta poco prima della presentazione dei nuovi palinsesti i primi di luglio, il figlio Pier Silvio è riuscito a introdurre all’ultimo qualche cambiamento più drastico.

La novità del palinsesto di Mediaset che ha fatto più parlare quest’estate è stato il passaggio a Rete 4 della giornalista Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3 fino al 2016 e fino a giugno conduttrice del talk show Cartabianca, sempre su Rai 3. Il 5 settembre Berlinguer ha cominciato a condurre il programma di approfondimento politico È sempre Cartabianca, in prima serata su Rete 4 tutti i martedì sera.

– Leggi anche: Bianca Berlinguer si è dimessa dalla Rai

Berlinguer è figlia di Enrico Berlinguer, ex segretario del partito Comunista e una delle figure centrali della sinistra italiana della seconda metà del Novecento, motivo per cui la scelta di lasciare la Rai per andare a lavorare nella televisione fondata da un politico che ha fatto la storia del centrodestra italiano come Silvio Berlusconi ha stupito molti. In realtà il suo talk show su Rai 3 era piuttosto anomalo per la rete, normalmente piuttosto sobria, perché si basava in larga parte sugli interventi di opinionisti fissi sopra le righe, e conteneva estesi momenti di sbraco e di polemiche teatrali. Anche per il fatto che Berlinguer non fosse particolarmente nota per essere schierata a sinistra, insomma, il programma era per molti versi compatibile con Mediaset, che trasmette i talk show più sguaiati e qualunquisti, come per esempio Fuori dal coro di Mario Giordano su Rete 4.

In varie interviste Pier Silvio Berlusconi ha rivendicato la scelta di Berlinguer dicendo di voler andare sempre di più verso una proposta orientata all’informazione e di «puntare a un pubblico trasversale con professionisti di peso. E il nostro ideale era Bianca Berlinguer; quando l’avevo detto a mio padre lui era stato zitto: si era limitato ad alzare il sopracciglio».

L’altro grosso cambiamento è stato quello che ha riguardato Pomeriggio Cinque, il programma pomeridiano in onda dal 2008 con la conduzione di Barbara D’Urso, che dal 4 settembre è condotto invece da una presentatrice con caratteristiche molto diverse: Myrta Merlino, precedentemente giornalista e conduttrice del talk show di economia e politica L’aria che tira su La7. Pier Silvio Berlusconi aveva motivato la scelta dicendo che «volevamo cambiare la linea editoriale del programma con un taglio più giornalistico e di attualità».

La sostituzione a Pomeriggio Cinque è stata particolarmente clamorosa, non solo perché Barbara D’Urso conduceva il programma da più di 15 anni, ma anche perché lei ha successivamente smentito la versione divulgata da Mediaset secondo cui la scelta fosse stata concordata. In un’intervista a Repubblica D’Urso, il cui stile di conduzione tende spesso a spettacolizzare casi di cronaca e storie private delicate, ha commentato la nuova linea editoriale di Mediaset così: «da anni conduco Pomeriggio cinque col tailleur, occupandomi rigorosamente di cronaca, e perché continuano a dirmi trash?», e ha aggiunto che «vedo su Canale 5 cose molto molto trash: non solo non vengono fermate, ma vengono esaltate».

Una definizione spesso citata del termine trash è quella che ne fece lo scrittore Tommaso Labranca, secondo cui è l’imitazione fallita di un modello alto, e quindi più specificamente riguarda quei programmi che tentano di assomigliare ad altri, magari stranieri e solitamente più ricchi, senza riuscirci. In realtà nel linguaggio comune, e nel senso inteso da D’Urso, la “tv trash” è un sinonimo di “tv spazzatura”, intesa come televisione basata sull’esibizione del cattivo gusto, sulla spettacolarizzazione compiaciuta di vicende, sentimenti e atteggiamenti volgari o beceri, sulla ricerca dell’emotività esasperata o dell’allusione sessuale.

Sia il nuovo programma di Berlinguer sia Pomeriggio Cinque di Merlino vengono registrati negli studi televisivi di Roma, probabilmente per andare incontro alle esigenze delle nuove conduttrici che lavoravano già da lì. In generale, negli ultimi mesi Pier Silvio Berlusconi ha dato segni di voler concentrare a Roma una maggior quantità di produzioni rispetto a prima, quando la gran parte veniva fatta nel centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese, appena fuori Milano: un’operazione che si tradurrà probabilmente in maggiori costi.

Altre conduttrici famose che non sono state riconfermate sono Belen Rodriguez, che non condurrà più né Le IeneTú sí que vales, e Ilary Blasi, il cui programma L’isola dei famosi quest’anno non si farà. Resta invece Maria De Filippi, con la conduzione di tre programmi in prima serata: Amici, C’è posta per te, Tú sí que vales. Resteranno anche altri conduttori di Mediaset come Gerry Scotti, che condurrà tra le altre cose una nuova versione dello storico programma di Mike Bongiorno La ruota della fortuna (l’ultima edizione era stata nel 2009), Paolo Bonolis, che tornerà a condurre Ciao Darwin dopo una pausa di quattro anni, ed Enrico Papi.

Per la prima volta comparirà su Canale 5 anche Luciana Littizzetto, in Rai fino allo scorso maggio e dal 23 settembre nella giuria di Tú sí que vales. Tra le operazioni secondo molti più riuscite di Mediaset c’è stata quella di essersi accaparrata lo spettacolo Amore + Iva dell’autore e interprete comico Checco Zalone, i cui film fanno spesso incassi enormi e tengono insieme un pubblico abbastanza trasversale per età e non solo.

È presto per valutare l’impatto di tutte queste novità. Lo share del Grande Fratello è sceso dal 23 al 18 per cento tra la prima e la seconda puntata, e molti online hanno fatto notare come Buonamici sia visibilmente fuori contesto come opinionista fissa del programma. Anche Pomeriggio Cinque è partito con un crollo di share tra la prima e la seconda puntata, ma si è un po’ risollevato con la terza. Molto del futuro di Mediaset dipenderà comunque anche dalle scelte della Rai, la sua principale concorrente, che dopo la vittoria elettorale della destra alle elezioni di settembre ha annunciato a sua volta diverse novità sia nei programmi che nelle persone che li condurranno.

– Leggi anche: Quarant’anni di Fabio Fazio in Rai

Alla presentazione dei nuovi palinsesti Berlusconi ha insistito molto sulla volontà di fare di Mediaset un’azienda giovane, selezionando tra gli invitati all’evento decine di dipendenti e stagisti con meno di 27 anni a cui ha chiesto di alzarsi in piedi per farsi vedere. La decisione di puntare su personaggi tutto sommato tradizionali e non giovanissimi della tv italiana e di riprendere alcuni programmi apparentemente superati da anni, però, ha portato alcuni a giudicare la svolta di Pier Silvio Berlusconi più un ritorno al passato che un tentativo di svecchiamento. In un’intervista il critico televisivo Aldo Grasso ha detto: «mi sembra quasi più rivolta al passato di prima, anziché avere uno sguardo verso il futuro».