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  • Lunedì 11 settembre 2023

Il partito polacco che supera a destra i conservatori al governo

Si chiama Confederazione Libertà e Indipendenza e potrebbe diventare centrale dopo le elezioni di ottobre

Un pullman di sostenitori della Confederazione prima di una manifestazione di cattolici conservatori a Varsavia, in Polonia, nel 2020 (Omar Marques/Getty Images)
Un pullman di sostenitori della Confederazione prima di una manifestazione di cattolici conservatori a Varsavia, in Polonia, nel 2020 (Omar Marques/Getty Images)
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Il 15 ottobre in Polonia si terranno le elezioni parlamentari. La situazione politica è decisamente più confusa rispetto alle ultime due elezioni, stravinte dal partito di estrema destra Diritto e Giustizia. Oggi Diritto e Giustizia è dato diversi punti sotto al 43,6 per cento dei voti che ottenne nel 2019, e quasi sicuramente per formare un governo dovrà trovare almeno un alleato. Il partner più plausibile sembra Confederazione Libertà e Indipendenza, un raggruppamento di partiti che ha posizioni ancora più radicali e che i sondaggi stimano intorno al 10 per cento.

Bloomberg lo descrive come «un miscuglio di nazionalisti, partiti dalle origini neo-naziste e populisti alla Donald Trump». Nel 2019 si era già presentato sia alle elezioni europee sia a quelle parlamentari, ottenendo risultati piuttosto contenuti: rispettivamente il 4,6 e il 6,8 per cento dei voti.

All’epoca la Confederazione puntava piuttosto esplicitamente sottrarre voti alla destra di Diritto e Giustizia, con posizioni ancora più ostili e radicali sull’immigrazione, i diritti civili e l’Unione Europea, che spesso sfociavano nel razzismo, nell’omofobia e nell’antisemitismo, quest’ultimo ancora piuttosto radicato in Polonia. «Non vogliamo ebrei, omosessuali, aborti, tasse, e l’Unione Europea», sintetizzò nel 2019 il fondatore del partito Sławomir Mentzen, che lo guida tuttora.

Nella campagna elettorale in corso invece la Confederazione ha impostato una comunicazione meno radicale nei toni e più genericamente di opposizione a tutti i partiti che considera istituzionali, quindi Diritto e Giustizia e il cartello centrista Piattaforma Civica. Inoltre ha notevolmente ampliato la sua presenza online: Mentzen oggi ha quasi 800mila follower su TikTok – un numero enorme, contando che i polacchi sono 37 milioni – e un popolare canale su YouTube. Secondo diversi commentatori la Confederazione starebbe cercando di ottenere il voto di una categoria precisa: i giovani uomini insoddisfatti per la situazione economica stagnante e critici nei confronti della classe politica che ha dominato la Polonia negli ultimi quindici anni.

«Questi elettori spesso percepiscono di avere poche possibilità professionali e di carriera, provano frustrazione per un presunto “tetto di cristallo” di interessi particolari e reti di corruzione che hanno ridotto le loro opportunità, e non ritengono che lo stato possa offrire una soluzione ai loro problemi», ha scritto sul suo blog Aleks Szczerbiak, politologo della University of Sussex ed esperto di politica polacca. In un recente video su TikTok, Mentzen ha definito il leader di Piattaforma Civica, Donald Tusk, e il viceprimo ministro Jarosław Kaczyński «più vecchi dei miei genitori». «È arrivato il momento di mandarli in pensione, così la smetteranno di condizionare le vite dei giovani».

Il programma della Confederazione rimane comunque saldamente a destra. Fra le altre cose, per esempio, propone che lo stato rimuova ogni sostegno economico ai richiedenti asilo, oltre a un rilassamento delle norme sul possesso di armi, e un divieto totale dell’interruzione di gravidanza. Già oggi la Polonia è uno dei paesi europei con le leggi più restrittive sull’aborto. Dall’inizio del 2021 una legge fortemente voluta da Diritto e Giustizia permette alle donne di abortire solo in rarissimi casi tra cui lo stupro, che però deve essere accertato da un magistrato.

Fra i leader della Confederazione inoltre c’è anche Janusz Korwin-Mikke, un attivista di estrema destra che nella sua breve carriera di parlamentare europeo, fra il 2014 e il 2018, si fece notare per le sue dichiarazioni misogine e razziste (e per i suoi papillon colorati). Nel 2017 per esempio disse che «le donne devono guadagnare di meno degli uomini perché sono più deboli, più piccole e meno intelligenti». Un altro candidato della Confederazione sostiene una teoria del complotto secondo cui nel Secondo dopoguerra gli ebrei e i comunisti avrebbero cercato di eliminare l’etnia polacca.

Janusz Korwin-Mikke durante un dibattito al Parlamento Europeo (Fred MARVAUX, © European Union 2016)

Finora i leader della Confederazione hanno smentito di voler fare un governo con Diritto e Giustizia, sebbene fra i due partiti esistano diversi punti di contatto. La posizione della Confederazione sembra soprattutto un modo per cercare di attirare il voto degli elettori indecisi, che stando ai sondaggi sembrano ancora parecchi: la settimana scorsa il sito di news polacco Polityka ha fatto notare che a seconda dei sondaggi gli indecisi sono stimati fra il 28 e il 34 per cento degli elettori.