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  • Lunedì 11 settembre 2023

La città ideale che i miliardari della Silicon Valley vorrebbero costruire in California

Un gruppo di imprenditori promette quartieri vivibili e migliaia di posti di lavoro, ma il progetto non convince

Una zona rurale della contea di Solano, in California
Una zona rurale della contea di Solano, in California (AP Photo/ Godofredo A. Vásquez)
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Negli ultimi anni la progressiva acquisizione di una serie di terreni nel nord della California da parte di una società sconosciuta era diventata una specie di mistero per la gente del posto, ma da qualche settimana le cose si sono fatte più chiare. Il New York Times ha rivelato che dietro al massiccio investimento c’è un gruppo di miliardari e imprenditori della Silicon Valley che hanno in mente di costruirci una specie di città ideale, con migliaia di nuovi posti di lavoro, edifici alimentati a energia solare e «una nuova comunità» che attiri sempre più persone. Il progetto è stato descritto a grandi linee sul sito californiaforever.com, online da pochi giorni, e ha già attirato diverse polemiche.

Sul sito si vedono alcune immagini di ipotetiche scene di vita nella nuova città, che come osserva il sito The Verge sono state realizzate quasi sicuramente con l’intelligenza artificiale: case lungo un fiume al tramonto con pescatori a riva, persone sedute ai tavolini dei locali in una piazza piena di alberi, e ancora bambini in bicicletta, pannelli solari e pale eoliche. In giro nemmeno un’automobile. Sul sito si spiega anche che California Forever è la holding che controlla la Flannery Associates, la società che stando alle ricostruzioni del New York Times negli ultimi cinque anni avrebbe speso in totale 900 milioni di dollari (più di 800 milioni di euro) per acquistare circa 140 proprietà nella parte orientale della contea di Solano, che si trova tra San Francisco e Sacramento: l’area più povera della California.

La Flannery Associates fu fondata nel 2017 dall’ex dirigente di Goldman Sachs Jan Sramek, 36 anni, che di recente ha comprato casa proprio nella contea di Solano. Nel tempo Sramek ha coinvolto nell’idea di comprare i terreni per costruirci una nuova città il miliardario e investitore Michael Moritz, il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman e Patrick e John Collison, i fondatori della società di pagamenti online Stripe. Tra gli altri investitori ci sono anche Marc Andreessen e Chris Dixon della società di investimenti Andreessen Horowitz, l’imprenditrice Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, e gli imprenditori Nat Friedman e Daniel Gross.

In questi anni, senza dare troppo nell’occhio, la società ha acquistato terreni agricoli per una superficie complessiva di oltre 200 chilometri quadrati, più di quella della città di Milano. Il gruppo sostiene di non avere l’obiettivo di interferire con le attività degli agricoltori e degli allevatori della zona, bensì di voler costruire «decine di migliaia di nuove case, una grande centrale solare, frutteti con più di un milione di nuovi alberi e più di 40 chilometri quadrati di parchi e spazi liberi». Il sito non dà specifiche sulle eventuali dimensioni della città, non chiarisce quanti residenti potrebbe ospitare e non indica nemmeno vagamente tempi e modi di realizzazione. Sottolinea che questo è solo «l’inizio di una collaborazione decennale» con i residenti, l’amministrazione della contea e tutti i portatori di interesse della zona.

L’area attorno a San Francisco è una delle più costose di tutti gli Stati Uniti, dove trovare un posto accessibile in cui vivere è così complicato da aver creato un’emergenza abitativa che dura ormai da molti anni ed è tra le più note del mondo. La crescente richiesta e la scarsità di alloggi hanno portato sempre più persone – anche quelle benestanti e con lavori nel settore della finanza e della tecnologia – a trasferirsi in altri stati, come il Texas o l’Idaho, oppure a vivere in strada, nel caso delle persone più povere. È uno dei più notevoli paradossi della California, che nonostante la sua ricchezza, la sua storia politica progressista e come stato simbolo dell’innovazione e delle opportunità è oggi uno dei più esclusivi e diseguali. È anche per questo motivo che già in passato anche altri imprenditori avevano proposto soluzioni alternative e altrettanto ambiziose, comprese quelle di costruire nuove città da zero.

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La Flannery aveva condotto le proprie operazioni in maniera perlopiù segreta per anni. A un certo punto le autorità locali avevano iniziato a insospettirsi perché, come ha raccontato il San Francisco Chronicle, per concludere le trattative la società pagava anche tre, quattro o cinque volte il valore stimato dei terreni, ed era diventata quella con più proprietà in tutta la contea. Il nome della California Forever e quelli dei suoi investitori sono stati scoperti grazie a un’indagine condotta dalle autorità federali avviata dopo che la Flannery aveva acquistato lotti di terreno vicini alla base militare di Travis, che si trova vicino a Fairfield, sempre nella contea. In un secondo momento la California Forever si è rivelata attraverso il nuovo sito.

Anche se l’operazione ha reso alcune famiglie della contea molto ricche, dice il San Francisco Chronicle, un’ipotetica nuova città da decine o forse centinaia di migliaia di abitanti sta creando varie polemiche, e in ogni caso non è chiaro se il tutto sia fattibile in base alle leggi locali.

L’amministratore della contea Bill Emlen, per esempio, ha ricordato che le norme locali prevedono limiti sullo sfruttamento dei vari tipi di terreno e comportano che gli sviluppi residenziali più significativi debbano avvenire a partire da città già esistenti. Parlando con ABC7 News, la sindaca di Fairfield Catherine Moy invece ha definito il progetto irrealistico, anche perché l’area della contea è nota per la siccità, non ha grossi bacini idrici, è a rischio di incendi e le strade sono pericolose e inadeguate. «Un po’ di acqua c’è», ha detto Moy, «ma non sarebbe sufficiente per decine di migliaia di abitazioni». Secondo il deputato statale Mike Thompson la società «non ha un piano, ma una visione, un’idea. E dire che la strada sarà lunga, ma molto lunga, è probabilmente una minimizzazione della realtà».

Per poter portare avanti il progetto la società dovrebbe quasi sicuramente convincere la popolazione locale e la proposta dovrebbe essere approvata con il suo voto, ha precisato il New York Times. È anche per questo che di recente la società ha fatto circolare tra gli abitanti alcuni sondaggi in cui tra le altre cose sostiene che il progetto tratterrebbe i giovani intenzionati ad andare via dalla contea, offrendo in cambio «l’opportunità di una nuova comunità» con case efficienti, quartieri vivibili e molti spazi aperti.

«Alla fine non importa nemmeno se queste città vengono costruite o no», ha detto la professoressa di sociologia dell’Università di Glasgow Elisabetta Ferrari, esperta di media digitali. Quello che conta per questi imprenditori secondo Ferrari è che se ne parli: «Per mostrare al pubblico che non sono solo ricchi, ma che sono anche persone con una visione e imprenditori che vogliono fare qualcosa per la gente».

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